“IL GOVERNO HA RISANATO IL PAESE. ORA TOCCA ALLE IMPRESE”, no calma calma, non mi sono fuso il cervello sotto la canicola estiva, ma sono le parole del “nostro” ministro del Welfare Elsa Fornero, sì proprio lei, la fautrice della riforma delle pensioni e del lavoro…. Si spera che sia solo una provocazione oppure l’effetto dell’afa di questa ondata di caldo, perché è un po’ difficile pensare come, con una pressione fiscale al 55% e non sono il primo ad affermarlo e nemmeno sarò l’ultimo una burocrazia che rasenta il racconto di fantascienza, ad un imprenditore possa passare dall’anticamera del cervello di investire nel nostro paese. La Fornero sottolinea la necessita’ del rigore finanziario, “indispensabile per un progetto più duraturo”. Per garantire sviluppo invece è “essenziale” la riforma del mercato del lavoro, “a partire dalla necessità di arginare la precarietà”, spiega inoltre che per superare questi nodi bisogna agire contemporaneamente su più fronti, a cominciare dalla dalla modifica dell’articolo 18, “nell’ottica di una maggiore flessibilità delle imprese”, ma anche con “misure come la liberalizzazione, il pacchetto sviluppo, e la semplificazione”.
Intanto il Primo ministro Monti dichiara che siamo in stato di guerra contro l’evasione fiscale, che secondo lui, è la causa di tutti i mali d’Italia, ma una domanda sorge naturale porsi, tutti gli sprechi che ci sono stati in questi anni fra ospedali iniziati e mai finiti, idem per le scuole, infiltrazioni mafiose in tutti i settori compresa la politica, onorevoli che dirottano fondi pubblici e rimborsi elettorali in miniere di diamanti (vedi lega nord) oppure li trasferiscono e basta (vedi caso Lusi), questi non hanno contribuito per nulla al declino del paese? La situazione in cui ci troviamo tutti, è da attribuire sì in parte all’evasione fiscale non vi è dubbio, ma anche ad una concomitanza di cause come il clientelismo politico, una pessima ed oppressiva burocrazia, un’assenza dello Stato in tutti i campi dalla sicurezza alla giustizia, e chi più ne ha più ne metta. Ora si vuole toccare, anzi diciamo riformare la giustizia, partendo dal caso Napolitano, e quindi a rivedere in modo restrittivo le intercettazioni telefoniche e tutto ciò che ci gira intorno, fino ad arrivare ad una riforma generalizzata della giustizia. Ma come, se solo il vecchio governo Berlusconi si azzardava solo a pensare di toccare le intercettazioni telefoniche si alzavano grida di scandalo e disprezzo, paragonando il governo ad una dittatura militare, e urlando allo scandalo per la “legge BAVAGLIO”, ora nessuno dice nulla solo qualche blanda ammonizione del segretario PD Bersani, naturalmente a parte lo sconcerto dei magistrati che si sentono chiamati in causa non come “accusatori” ma come “accusati”. Comunque andranno le cose al nostro beneamato Paese, si prospetta un autunno tra i più caldi e preoccupanti della storia della repubblica, perché oltre ai problemi aperti dalla crisi, si vanno ad aggiungere le nostre perenni “guerre” intestine fra le varie parti politiche e istituzionali, senza dimenticarsi che è notizia delle ultime ore che la Grecia avrebbe bisogno di altri 3 MLD di € per evitare il crack finanziario.