Settimana di Ferragosto, molti sono sotto gli ombrelloni o in riva ai laghi, le chiacchere da villeggiatura di solito sono sui vari tipi di persone che frequentano gli alberghi, i flirt nascono e muoiono nel giro di qualche giorno, il gossip la fa da padrone, tutti vogliono dimenticare i problemi, o meglio li vogliono lasciare a casa, mandarli anche loro in vacanza, ma io da diavoletto che sono non resisto a mantenere alta la guardia e fare un piccolo resoconto di quello che sta’ accadendo al nostro povero Paese.
Come già ribadito in un mio articolo 6 italiani su 10 quest’anno rinunciano alle agognate vacanze, quindi penso che la maggior parte di chi mi leggerà lo farà da casa davanti al proprio PC, e non in villeggiatura. Abbiamo le ultime novità, o meglio una specie di guerra fra procure parlamento e governo, mi sto riferendo al caso ILVA di Taranto dove la querelle non vuole accennare a scemare, anzi ogni giorno che passa sembra aumentare a scapito dei dipendenti, e non stiamo parlando di poche centinaia di dipendenti ma di decine di migliaia, la notizia sta Revoca per “palese conflitto di interessi” della nomina del presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, a custode e amministratore degli impianti dell’area a caldo sequestrati perché inquinanti, a deciderlo il gip del tribunale di Taranto, Patrizia Todisco.
Il presidente dell’ordine dei commercialisti, Mario Tagarelli, sostituirà Ferrante. Angelino Alfano incalza il presidente del Consiglio affermendo: “Chiedo al presidente Mario Monti di prendere direttamente e personalmente in mano il dossier Ilva, per almeno due ragioni fondamentali. La prima: la politica industriale la fa il Governo, non la magistratura e, con tutto il rispetto, non può essere un atto giudiziario a dire la parola definitiva sull’industria dell’acciaio in Italia. La seconda: vogliamo o no attrarre investitori anche internazionali?
Se l’obiettivo è quello di spaventarli, ci stiamo riuscendo”. Pier Luigi Bersani controbatte : “È indispensabile che il governo con tutti gli strumenti formali e informali che ha, faccia chiarezza. Bisogna essere consapevoli che la confusione attorno al più grande stabilimento siderurgico d’Europa farà presto il giro del mondo”. Oltre al caso ILVA non dimentichiamoci della nostra “crisi” che non accenna a desistere, anzi ogni giorno che passa escono rilevamenti e grafici sempre più negativi che continuano a disegnare una situazione tutt’altro che positiva, o almeno stabile.
Da un’ultima ricerca della Confcommercio, Le attività legate al turismo, al tempo libero e alle comunicazioni lo scorso anno hanno vissuto un anno decisamente negativo. Praticamente sparite, per il saldo negativo, oltre 13mila aziende. Ed è proprio nel settore della ristorazione che i dati sono più preoccupanti.
Da questo comparto deriva più del 67% del totale delle cancellazioni dell’aggregato, 8.857 su 13.199. Se si parla poi del totale dell’economia le aziende andate in fumo superano i 30mila esercizi.
Anche qui notizie a dir poco pessime… Ma dove andare a vedere e scovare qualche buona o almeno passabile notizia? E’ duro ma tra “SPENDING REVIEW” “decreto sviluppo” e compagnia bella, non c’è molto da stare allegri, allora voltiamo gli occhi oltremanica, sì sto’ parlando delle olimpiadi, dove il nome del nostro paese è stato portato avanti con orgoglio e buoni risultati, dai nostri atleti.
Bisogna reagire a questa situazione, o meglio i nostri “tecnici e professori” dovrebbero darsi una svegliata, e come continuo ad affermare, dovrebbero avere il coraggio di attuare soluzioni, anche contro l’opinione dell’Europa, dovrebbero pensare ad allentare la pressione fiscale e i continui salassi, prima che sia veramente troppo tardi e che ci si ritrovi a “SVENDERE” il nostro paese per il cosiddetto “piatto di lenticchie”. Non bisogna “SPERARE” ma AGIRE, perché come diceva Albert Camus: “La speranza, al contrario di quanto si crede, equivale alla rassegnazione. E vivere non è rassegnarsi”.