SANAA – Non è stata sicuramente stata una giornata tranquilla quella prospettatasi nello Yemen a Sanaa, teatro nell’ultima domenica di luglio di un sequestro a danno di un carabiniere italiano ed di un assalto alla sede del ministero degli Interni. Giunge la conferma da parte della Farnesina che, dopo aver ribadito la volontà di mantenere il più stretto riserbo in merito alla vicenda, al fine di agevolare le indagini in corso e favorire il buon esito dell’intera vicenda, tende ad escludere la pista terroristica. Il sequestro parrebbe esser piuttosto opera di bande ciminali del luogo, stante la dinamica in cui questo si è consumato. Il carabiniere, in borghese, secondo fonti locali si trovava in un negozio,, nel quartiere di Hadda, che si trova nella parte sudoccidentale della capitale dedito ad acquisti di carattere personale. Nel pomeriggio intanto il ministero degli Interni veniva preso di mira da un centinaio di uomini appartenenti a differenti tribù, i quali chiedevano di poter essere arruolati nelle forze di polizia. Secondo il responsabile del ministero, il gruppo nelle ore serali si trovava ancora all’interno dell’edificio, prendendo in ostaggio alcuni impiegati per poi rilasciarli poche ore dopo. I combattenti delle tribù yemenite hanno lottato a lungo a fianco delle truppe governative nell’offensiva, sostenuta dagli Usa, contro i militanti di Al Qaeda.
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