Si tratta della seconda regione iberica, in termini di Pil prodotto, eppure la Catalogna, colpita duramente dalla crisi finanziaria mondiale, sta studiando la richiesta di un cospicuo aiuto al governo centrale di Madrid, per potere andare avanti. Una notizia che ha davvero dell’incredibile, la Catalogna, con Barcellona in testa, fiore all’occhiello mondiale in termini di autonomia finanziaria e politica si trova sull’orlo del baratro, o per meglio dire del crack finanziario. Non c’è che dire, in Spagna la crisi sembra aver messo in ginocchio proprio tutti, anche le autonomie che si ritenevano più forti e convinte di poter uscire dall’empasse sulle proprie gambe. E al momento anche se una richiesta ufficiale non è stata inoltrata al governo centrale, tutti gli indizi portano ad essa. Infatti il ministro delle finanze della regione, Andreu Mas-Colell, ha riferito che: «al momento la Catalogna non ha altra banca a disposizione che il governo spagnolo, lo sanno tutti che situazione c’è sui mercati». Fine di un’epoca o solamente fase di transizione di una sciagurata depressione economica, che dall’economia “virtuale” sta portando il mondo a soffocare su se stesso attraverso la contaminazione anche dell’economia reale? Questo lo dirà solamente il tempo, che è galantuomo. Intanto tornando al caso catalano la Regione diventerebbe la seconda (dopo Valencia) a chiedere accesso al fondo da 18 miliardi di Euro messo a disposizione dal governo di Madrid per soccorrere le amministrazioni locali in difficoltà e anche la piccola Murcia sembrerebbe in procinto di chiedere un salvataggio. Situazione molto difficile per la Spagna dunque. La speculazione dei mercati fra poco tempo, se non si invertirà la tendenza, non farà altro che affossare del tutto un paese in ginocchio. Gli investitori infatti, prevedono che a breve il premier Rajoy, sarà costretto a dover chiedere aiuto nuovamente all’Europa perché non più in grado di finanziarsi sui mercati.
Salvatore Borruto