Attacco suicida nella giornata di ieri in Afghanistan. Il bilancio provvisorio è di circa 23 morti accertati, fra cui il parlamentare Ahmad Khan Samangani, noto comandante nel nord del Paese. L’attacco è avvenuto durante un matrimonio nella cittadina di Aybak, capoluogo della provincia di Samangan, nell’Afghanistan settentrionale. Sembrerebbe che il kamikaze si sia mescolato fra gli invitati, carico di tritolo, facendosi saltare in aria. Diverse decine i feriti, tra i sessanta e i cento a seconda delle versioni. Al momento quella ufficiale rimane quella fornita dal governatore provinciale, Khairullah Anosh. Il banchetto nuziale era in onore della figlia di Ahmad Khan Samangani, un potente deputato alla “Wolesi Jirga”, la camera bassa del Parlamento nazionale, che ospitava nella sua casa la festa.
Un vero e proprio blitz studiato a tavolino, che non fa altro che inasprire la transazione afgana verso una democrazia efficiente. Infatti con la morte di Ahmad Khan Samangani, di etnia uzbeka, viene inferto un duro colpo agli sforzi per unificare le diverse fazioni etniche in Afghanistan. Tutto questo perché il governo di Kabul ha un forte bisogno di sostegno dalle etnie minoritarie, per cercare di tenere insieme i cocci di un paese diviso fra mille tribù ed etnie locali. La vittima era diventata molto famosa durante la guerra di occupazione sovietica degli anni ’80. Era entrato in Parlamento l’anno scorso ed era considerato un leader chiave nella provincia di Samangan e nel nord del Paese.
Salvatore Borruto
