Khat sequestrato a Brindisi

Vecchie droghe a basso costo e in grande quantità: 18 kg di “Catha Edulis” meglio conosciuta come khat sequestrata all’ aeroporto di Brindisi. Nella classifica di pericolosità delle varie droghe stilata dalla rivista medica Lancet, il khat occupa il ventesimo posto.  Le famiglie vigilino sui giovani

Sarà anche per gli effetti della crisi, sarà perché il consumo di droghe non smette mai di crescere, sarà perché sono di più semplice commercializzazione perché bypassano il fiuto dei cani antidroga, che anche nel Vecchio Continente si va diffondendo l’uso di droghe a basso costo ma dagli effetti dannosissimi.

È accaduto, così che presso l’aeroporto di Brindisi i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Brindisi a seguito di una preventiva e mirata analisi dei rischi finalizzata al contrasto e alla repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti, con la collaborazione dei militari della Guardia di Finanza, hanno sequestrato ben 18 kg di “catha edulis”, meglio nota come khat. Lo stupefacente, composto principalmente da arbusti e foglie di un pianta originaria dell’Africa orientale e dell’Arabia meridionale, era nascosta nel bagaglio di un cittadino somalo. Il khat è una droga di natura anfetaminica a spiccato effetto psicotropo, euforizzante e reprimente gli stimoli di fame e fatica, ha anche un notevole effetto analgesico, che sulla speciale classifica della pericolosità stilata dalla prestigiosa rivista medica statunitense “The Lancet”, occupa il ventesimo posto. La droga è di uso tipico dei paesi arabi, se ne ha notizia documentata dal XIV secolo, ed ha seguito la diffusione della cultura delle popolazioni arabe. La sostanza psicotropa è costituita dalle foglie che sono selezionate in funzione delle dimensioni; il prodotto migliore è ottenuto dalle foglie giovani ed integre (più morbide), seguono poi quelle più coriacee e di minore qualità. Le foglie sono raccolte ed immediatamente distribuite, dato che l’effetto maggiormente rilevante si ha col consumo entro le 48 ore dalla raccolta, ad ogni modo il consumo a 3-4 giorni dalla raccolta è ancora soddisfacente, e questo fatto, unito ai moderni mezzi di distribuzione, e conservazione, ne permette la diffusione dai paesi di produzione. E possibile l’utilizzo con foglie essiccate. Il consumo si ha con la masticazione delle foglie. Alla luce di tale sequestro, che per quantità fa ritenere sia destinato alla commercializzazione “al pubblico”, specie tra i giovani più propensi alla prova di nuovi e meno costosi tipi di “sballo”, Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, rivolge un appello alle famiglie affinché intensifichino l’attività di vigilanza sui propri figli, data la facile reperibilità di queste nuove droghe a basso costo, perché anche in questo campo l’educazione risulta essere un fattore fondamentale per lo sviluppo psico sociale delle ultime generazioni.

Lecce, 11 luglio 2012

CS – Giovanni D’Aagata

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