Sono migliaia i manifestanti che da diverse ore gremiscono piazza Tahrir al Cairo. Si tratta perlopiù di persone vicine al movimento dei Fratelli Musulmani, sostenitori per la presidenza dell’Egitto di Mohammed Mursi. Inoltre nelle ultime ore si sono aggiunti alla protesta anche i salafiti di al-Nour. I manifestanti ovviamente sono schierati contro la decisione della Corte Costituzionale, la quale ha decretato lo scioglimento del parlamento, il rinvio dell’annuncio dei risultati del ballottaggio e l’ingerenza della giunta stessa al potere, nella transizione verso la democrazia. A piazza Tahrir oltre ai soliti noti, sono presenti anche movimenti di giovani rivoluzionari come il 6 Aprile, i socialisti della Rivoluzione e il partito dell’Alleanza socialista popolare. Tutti uniti contro il “golpe” che sta tentando di riportare il potere nelle mani della giunta militare. Il clima è davvero molto teso: i manifestanti lanciano slogan contro la giunta militare, mentre sventolano le bandiere dell’Egitto e hanno in mano cartelli contro la giunta militare e la Corte Costituzionale. Dura la reazione dei militari: «Affronteremo tutti i tentativi di mettere a rischio il paese con la più grande fermezza e forza da parte della polizia e dell’esercito. Non avremo remore ad usare il pugno duro nei confronti di chiunque andrà contro l’interesse pubblico militari. I cittadini sono liberi di protestare finché non creeranno disordini, difendendo anche la loro scelta necessaria in questa fase di emendare la Costituzione per assumere il potere legislativo».
Salvatore Borruto