Il capo della Corte costituzionale egiziana, Farouq Sultan ha comunicato la decisione della Corte stessa, relativa alla valutazione sulla costituzionalità della legge elettorale. Il responso è stato chiaro, pertanto il presidente ha spiegato che: «Suggerisce lo scioglimento di tutto il Parlamento egiziano. Inoltre la decisione di annullare l’elezione di un terzo del Parlamento porta all’annullamento di tutti i seggi. La sentenza porterà allo scioglimento del Parlamento». Situazione molto complessa quella egiziana. Al momento la sentenza figura come definitiva e non necessita di ulteriori procedure o ratifiche prima di entrare in vigore. Tutte le precedenti decisioni prese dal Parlamento egiziano resteranno valide. Il potere adesso tornerà in mano al Consiglio delle forze Armate, il quale dal canto proprio ha fatto sapere che: «Noi non lo vogliamo ma il tribunale ha deciso così». Il consiglio delle forze armate assume di fatto funzioni legislative e avrà il compito di stabilire la legge elettorale per le nuove elezioni. Diverse le reazioni. Mohammed Qatari, capo della campagna elettorale per Ahmed Shafiq: «Ci aspettavamo che la Corte suprema giudicasse incostituzionale la legge sull’isolamento dalla politica degli esponenti dell’ex regime. La sentenza è giusta ed era prevedibile che la Corte prendesse questa decisione, il suo operato è lontano da influenze politiche ed è ancora una delle istituzioni che in Egitto operano in modo trasparente». Di segno opposte la reazione di Mahmoud Afifi, esponente del gruppo “6 aprile”: «Eravamo certi che la Corte avrebbe respinto la richiesta di impugnare la legge sull’esclusione dalla politica dei vecchi gerarchi. Dichiarare la legge incostituzionale è un fatto nuovo per la legislazione egiziana». Per il candidato islamico moderato sconfitto alle presidenziali egiziane Abdel Moneim Abul Fotouh invece: «È golpe. ‘Mantenere il candidato militare, rovesciare il Parlamento eletto e dare alla polizia militare la facoltà di arrestare i civili è un colpo di Stato completo. Chi pensa che i giovani faranno passare questo è un illuso».
Salvatore Borruto
