09\06\2012 – Il consigliere regionale del Pd Mario Franchino ha presentato un’interrogazione al presidente dell’Assemblea Francesco Talarico in merito alla vicenda di oltre cento dipendenti dell’Ente che hanno chiesto di usufruire della legge regionale sull’esodo incentivato, per sapere “quali azioni si intendono intraprendere per evitare danni economici all’ente e come si intende procedere, con immediatezza, nei confronti dei dipendenti che hanno chiesto di fruire della legge”. “Oltre cento dipendenti della Regione, entro il 30 novembre 2011 – afferma Franchino – hanno prodotto istanza per usufruire della legge sull’esodo incentivato. Il 6 dicembre 2011 entrava in vigore il D.L. N. 201, convertito in legge n. 214 del 22/12/2011, cosiddetta “Salva Italia”. Il dipartimento Organizzazione e personale, a firma dei dirigenti Longo e Marasco inviava raccomandata agli istanti a cui si comunicava che a seguito dell’entrata in vigore della legge n. 214, si era reso necessario formulare un quesito al Dipartimento Funzione pubblica circa l’impatto che avrebbe avuto della norma sulla normativa regionale e, in attesa di risposta, sospendeva il procedimento”. “Tranne l’interpretazione dell’art. 24 della norma – prosegue l’esponente del Pd – non esistono impedimenti di natura organizzativa o finanziaria per accogliere l’istanza di coloro che hanno manifestato l’interesse alla fruizione dell’esodo. La situazione organizzativa e finanziaria, rispetto all’anno precedente, non risulta essere mutata e, anzi, si deve sottolineare che si sono mantenuti in servizio dirigenti che, dopo le recenti sentenze della Corte Costituzionale non avrebbero dovuto rimanere in seno alla Regione ma rientrare al proprio ente di appartenenza. A distanza di oltre tre mesi gli istanti non hanno ricevuto comunicazione alcuna sul procedimento instaurato, né, tantomeno, il dipartimento Funzione pubblica ha dato risposta a quanto richiesto, ciò in quanto, l’art. 24 nulla ha a che vedere con la normativa regionale. Dalle possibili azioni che i dipendenti potrebbero intraprendere ne deriverebbe un danno per l’Ente Regione”.