Terremoto!

La terra, negli ultimi giorni ha tremato più volte in terra emiliana, le nostre menti vanno subito a riaprire i cassetti dei ricordi e vengono subito in mente i terremoti dell’Aquila e del Friuli, ma non sembra affatto far tremare questo esecutivo di tecnocrati. I morti sono stati 17, fino ad ora, ed i feriti all’incirca 350.
Le scosse hanno avuto un’intensità massima pari a 5.8 gradi della scala Richter, con uno sciame sismico di circa 77 scosse successive. I danni sono ingenti, oltre ai vari crolli di costruzioni d’epoca, ricordiamo che la zona dell’appennino emiliano e ricchissima di storia e monumenti, basta pensare al comune di Canossa, dove risiedeva la storica Matilde, Quattro Castella, limitrofo a Canossa, Guastalla ecc… ecc… ecc… Moltissimi sono i danni a carico delle imprese, circa 500 stabilimenti colpiti direttamente od indirettamente dal sisma, hanno subito od un’interruzione totale oppure un grande rallentamento nella catena di produzione, che equivale ad una catastrofe nella catastrofe, data la situazione contingente dell’economia e della totale assenza di uno stato che si fa’ sentire solo nel momento della riscossione dei tributi. L’agricoltura, anche lei colpita, Le aziende che hanno subito danni alle loro sedi o ai macchinari hanno dovuto arrestare la produzione o non riescono a occuparsi delle coltivazioni. Coldiretti segnala anche che alcuni allevamenti non hanno mangime a sufficienza per il bestiame. La produzione di latte è diminuita del 10 – 15 per cento, anche a causa dello stress cui sono sottoposte le vacche da latte. Per quantificare i danni ed i costi della ricostruzione, bisogna attendere i vari sopralluoghi dei vigili del fuoco. Onore al merito per i circa 1.100 vigili del fuoco che hanno eseguito oltre 18mila interventi tra le province di Mantova, Ferrara, Modena, Bologna, Reggio Emilia e Rovigo, e per le centinaia di volontari coordinati dalla Protezione Civile si occupano dell’assistenza agli sfollati. Intanto il nostro Governo “Tecnico” si muove con cautela, solamente dopo avere proclamato lo stato di emergenza, a tre giorni dalle prime scosse, Mario Monti si è presentato nelle zone terremotate, scortato dal bodyguard Cancellieri. Qualche frasetta di circostanza mormorata con il classico tono da macchinetta del casello autostradale e la promessa di devolvere qualche decina di milioni di euro, sufficienti al massimo per gestire alla meno peggio le prime settimane dell’emergenza, e poi via verso questioni più pregnanti e più degne di cotanto ingegno. Da dove verranno recuperate le risorse ci si domanda?? Ma la risposta è semplice palese ed ovvia, dall’aumento delle accise sui carburanti, però con la raccomandazione del governo verso i petrolieri, di non aumentare il costo del carburante dato che il barile è in discesa, almeno per ora, e questo vale per i primi 500 milioni necessari per la ricostruzione, gli altri miliardi verranno recuperati dalla famosissima “SPENDING REVIEW”; ed ecco subito la dimostrazione di come mettere in opera tale affermazione, nessuna sospensione della parata del 2 giugno con la devoluzione della spesa ai terremotati (spending review), il nostro beneamato presidente della repubblica Giorgio Napolitano afferma che la parata si farà, pero’ dedicandola ai morti ed agli sfollati emiliani… Benissimo, e questa sarebbe un’affermazione paragonabilissima alla decisione presa nel 1976 dall’allora Ministro della difesa Forlani, dove per rispetto ai morti del terremoto del Friuli, sospendeva tutti i festeggiamenti e le parate per il 2 giugno, ma erano altri tempi ed altri personaggi. Non mi rimane di esprimere la mia solidarietà verso tutti coloro che hanno subito e stanno subendo questa catastrofe ed augurando che la solidarietà privata della gente non cessi, perché è l’unica vera risorsa che rimane a questa povera Italia.

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About the Author: Carlo Viscardi