Nota sull’agenda degli impegni: “ricordarsi di festeggiare il 2 giugno, Festa della Repubblica”. Vedi mai che me lo dimentico.. eh sì perché, con tutto quello che sta accadendo, patriottismo a parte, chi se lo ricorda ancora, o meglio, chi vive ancora questa giornata con crismi di una volta? Oramai il 2 giugno per chi lavora ha il significato di “ponte” e vacanza, per chi non trova lavoro è giornata di polemica, per alcuni ha ancora il significato della spettacolare parata a Roma delle forze armate… Eh già, proprio la parata.. questa giornata assume purtroppo un significato triste e doloroso, è il 2 giugno dei terremotati e delle tante polemiche che sono sorte. Il web si è mobilitato chiedendo la soppressione dei festeggiamenti quest’anno per devolvere i soldi impiegati, alle vittime del terremoto. Bella idea, ma siamo onesti, è realmente impossibile. Sospendere la parata avrebbe significato soltanto buttare quei soldi dalla finestra. Un evento del genere non richiede 2 giorni di preparativi e per gli impegni presi tempo fa, i soldi devono essere corrisposti. Se ci sono aziende private coinvolte, cosa pretendono i più? Che a pochi giorni dall’evento le commesse vengano tolte? E che magari gli si dica “scusate, ma abbiamo cambiato idea visto quello che è accaduto”? Sapete vero quello che questo potrebbe causare? Togliere introiti ad aziende che devono pagare dipendenti e che hanno fatto degli investimenti per poter offrire un servizio. Non è una parata che fa la differenza, li i soldi sono già stati stanziati e “spesi”. Piuttosto, una bel gesto dai politici che prendono fior fiori di pensioni e stipendi, loro sì che dovrebbero dare il buon esempio, magari ad una mensilità potrebbero anche rinunciare, a differenza del singolo cittadino che, sopraffatto dalla crisi tenta di sbarcare il lunario a fine mese, riesce comunque a fare nel suo piccolo una donazione per i coloro che stanno vivendo questo terribile dramma.