Dopo le insistenti voci di un accordo fra i principali partiti greci, è arrivata la secca smentita da parte del leader della sinistra radicale Alexis Tsipras: «E’ una vergogna. Si tratta di una menzogna diffamatoria». La situazione pare non trovare sbocchi, se non le urne nuovamente, duramente bocciate dai greci. In un sondaggio lanciato dai media ellenici, si denota chiaramente la stanchezza dovuta ad una crisi imperante e a una politica a dir poco imbarazzante che hanno irritato e non poco il popolo greco. Intanto nella mattinata di ieri in un’editoriale sul New York Times, Arianna Huffington ha lanciato un duro monito alla Bce: «Se la Banca Centrale Europea non abbandona la sua distruttiva ossessione dell’austerity, la Grecia avrà poche opzioni al di là di abbandonare l’area euro. E questo comporta rischi ma l’Unione Europea ha lasciato alla Grecia poche alternative sostenibili. Seguendo la tragedia greca di questi giorni, mi tornano in mente i 18 anni che ho trascorso ad Atene, nelle stesse vie oggi teatro di proteste e violenze». Qualcosa si muove, anche se a fatica, nel guado della politica ellenica: il leader di Dimar, Fotis Kouvelis, aveva dichiarato di: «avere molte poche speranze di raggiungere un accordo». Infatti, Dimar esige che il nuovo governo si disimpegni dal draconiano piano di austerità imposto dai creditori e riveda immediatamente sulle leggi sul lavoro, che riducono i salari e facilitano i licenziamenti. Syriza si è rifiutata di partecipare a un governo che manterrebbe gli impegni verso i creditori. In serata, il presidente riceverà uno dopo l’altro i responsabili degli altri quattro partiti rappresentati in parlamento dopo il voto di domenica. Per adesso la situazione appare alquanto bloccata, soltanto nelle prossime ore si saprà se si troverà un accordo per cercare di uscire dalla situazione di stallo. La situazione dei conti e delle casse greche non permette di perdere ulteriore tempo prezioso, dopo tutto quello che la linea Merkel-Sarkozy (il primo spazzato via dalle urne, la seconda duramente ferita elettoralmente) abbia fatto perdere.
Salvatore Borruto