Il deputato del Pdl Giovanni Dima ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente Corrado Clini sull’attuazione delle disposizioni in materia di amianto. “La legge n. 257 del 27 marzo 1992, recante ‘Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amiantò – afferma Dima – ha definitivamente messo al bando la produzione, l’importazione, l’utilizzo e la commercializzazione dell’amianto e dei prodotti che lo contengono ed ha imposto l’attivazione di misure idonee a favorire la decontaminazione e la bonifica delle aree interessate dall’inquinamento da amianto nonché l’avvio di ricerche finalizzate all’individuazione di materiali sostitutivi, alla riconversione produttiva ed al controllo delle forme di inquinamento da amianto. La stessa disposizione legislativa ha, inoltre, imposto di procedere alla classificazione, all’imballaggio ed all’etichettatura dell’amianto e dei prodotti che lo contengono a seguito delle procedure di smaltimento e di bonifica” prevedendo che “le Regioni debbano adottare piani di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dei pericoli derivanti dall’amianto attraverso il censimento sia dei siti interessati da attività di estrazione sia delle stesse imprese che hanno utilizzato amianto nelle attività produttive, nonché la predisposizione dei programmi per favorire gli smaltimenti e le bonifiche. Il Ministero dell’Ambiente, a cui spetta il coordinamento del censimento relativo alla mappatura dei siti da bonificare, non è in possesso di alcun dato riguardante la Calabria e solo da poco tempo la regione si è dotata di una specifica legge, la n. 14/2011”. Nell’interrogazione Dima chiede “quali iniziative il Ministro dell’Ambiente intende attuare, nei limiti delle competenze previste dalla legislazione in materia, al fine di sollecitare una rapida definizione di un problema che riguardando la salute del cittadino dovrebbe essere affrontato con puntualità e chiarezza di interventi”.