Dopo diversi mesi di silenzio assordante, Dominique Strauss Kahn esce allo scoperto: «Lo scandalo sessuale? Tutto un complotto orchestrato dai miei rivali». Sembra non avere dubbi sulla dinamica degli avvenimenti che lo hanno visto coinvolto nei mesi scorsi l’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, indicando persino i mandanti del complotto: «Non credevo arrivassero a tanto. L’escalation di eventi dal 14 maggio in poi che hanno distrutto le mie possibilità di vincere le primarie socialiste per le presidenziali, sono state preparate da quelli che avevano un’agenda politica e in più sono stato coinvolto direttamente altro che semplice coincidenza». Dunque nell’intervista fiume rilasciata al quotidiano “The Guardian” DSK punta il dito contro i suoi avversari politici in terra francese, in primo luogo contro gli amici di Nicolas Sarkozy, rei di aver preparato il terreno verso la discesa agli inferi dell’ex favorito socialista alla corsa verso l’Eliseo. Inoltre Strauss Kahn sostiene di essere stato messo sotto stretta sorveglianza dall’intelligence francese nel periodo pre e dopo scandalo, con il compito preciso di “incastrare” l’ex numero uno dell’FMI. E lo stesso DSK, rincarando la dose, accusa collaboratori vicini a Sarkozy di aver intercettato telefonate e di essersi assicurati che la cameriera si rivolgesse alla polizia di New York, facendo in modo così che scoppiasse lo scandalo.
Salvatore Borruto