Dopo il mezzo terremoto politico che ha fatto sussultare la Francia nel primo turno delle elezioni presidenziali, si iniziano a delineare le posizioni e le strategie per il secondo turno. Il presidente uscente Nicolas Sarkozy, seppur in netta difficoltà precisa: «Non ci sarà nessun accordo con il Fronte nazionale, nessun ministro del Fronte nazionale, ma mi rifiuto di demonizzare gli elettori che hanno votato per la candidata del Fronte nazionale. Devo ascoltarli, capirli e non pensare che bisogna turarsi il naso». Dunque nessuna sorpresa in vista del ballottaggio del 6 maggio prossimo, anche se le prime avvisaglie dopo il responso delle urne, facevano intendere un corteggiamento da parte di Sarko agli elettori di Marine Le Pen. La candidata del Fronte nazionale, lo ricordiamo, ha avuto un quinto circa dei consensi, con una percentuale che si aggira, decimale più e decimale meno, attorno al 18%. Intanto lo sfidante e favorito alla corsa verso l’Eliseo, Hollande, rilancia chiedendo il voto per tutti gli immigrati alle prossime elezioni locali, misura osteggiata in maniera profonda dalla destra francese. Il tutto secondo il candidato socialista dovrebbe avvenire attraverso una riforma costituzionale, anche se: «Non ci sono scadenze particolari, ma direi nel 2013, prima delle elezioni del 2014, perché nel 2014 sono previste delle elezioni locali».
Salvatore Borruto