È andato in archivio il primo turno delle presidenziali francesi. Il presidente uscente Nicolas Sarkozy è stato battuto seppur di poco dal candidato socialista François Hollande. Il distacco fra i due rimane minimo con percentuali che oscillano intorno al 28% per Hollande e il 26% per Sarkozy.
La vera rivelazione di questo primo turno è stata la candidata dell’estrema destra francese Marine Le Pen, che ha rastrellato il 18,5% dei consensi arrivando a carpire un quinto dei voti validi. Dunque la minaccia maggiore per Sarkozy arriva da destra, con il proprio destino legato a doppio filo dalle decisioni della leader del partito del Fronte Nazionale.
Molto male tutti i sondaggisti transalpini. In un clima così incerto gli istituti d’oltralpe non ne hanno azzeccata una. Prima di tutto le proiezioni sull’affluenza, che alla vigilia del voto erano date sotto al 50% e che dati alla mano sono arrivate a superare la soglia dell’80% della partecipazione popolare.
Inoltre i voti della sinistra di Jean-Luc Melenchon e della stessa Marine Le Pen hanno avuto sottostime e sovrastime paurose. Il primo era accreditato di oltre 4 punti percentuali in più rispetto al risultato ottenuto, mentre la seconda è stata sottostimata di 5/6 punti. Non c’è che dire giornata da dimenticare per i sondaggisti transalpini.
Adesso si affilano le armi per un secondo turno che appare determinante non solo per il futuro della Francia, ma per la stessa Europa. Infatti dal nome che verrà fuori dalle urne si profileranno molto i lineamenti e le posizioni di forza del panorama politico e amministrativo europeo.
In questo senso sono arrivate oggi le dichiarazioni di Angela Merkel, molto spaventata da una possibile vittoria di Hollande: «Continuo a sostenere Nicolas Sarkozy».
Salvatore Borruto