Dopo la lettera inviata dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, al Cds, nel quale si raccomanda l’autorizzazione di una missione che vedrà impegnati 300 osservatori in Siria, si è arrivati finalmente al voto all’unanimità. L’Unsmis avrà una durata di tre mesi, almeno iniziali, e lo scopo ultimo sarà quello di porre fine alla situazione creatasi in Siria. Si procederà al controllo volto al far cessare le ostilità e l’applicazione soprattutto di un piano di pace ad opera di Kofi Annan nella funzione di mediatore. “La bozza di risoluzione, così come annunciato da Susan Rice, ambasciatrice statunitense all’Onu, ha ricevuto infatti 15 voti favorevoli ed è stata adottata all’unanimità come risoluzione numero 2043 del 2012, e non prevede una scontata certezza dell’impegno da parte degli Stati Uniti nel rinnovo della stessa oltre i 90 giorni, ove tale missione dovesse dimostrarsi un fallimento. ”
Una delegazione di osservatori dell’Onu è già a Homs, accompagnata da membri delle forze di sicurezza, su esplicita richiesta degli abitanti della città-martire, per preparare l’arrivo dei trecento colleghi. E’ grazie proprio a tali “preparativi” che la città ha potuto tirare un sospiro di sollievo almeno per un giorno, lontani dai bombardamenti e da morti senza soluzione di continuità. In alcuni video pubblicati su youtube si percepiscono chiaramente le richieste supplicanti degli abitanti del luogo, soprattutto nelle zone più calde del paese, come ad esempio il sobborgo di Baba Amro nel sud occidentale di Homs, teatro delle peggiori carneficine fino a questo punto compiute.
Si auspica un risultato positivo da tale ardua e delicatissima missione, perlomeno per metter fine ed acquietare gli animi guerriglieri che stanno perpetrando un’aberrante violazione dei diritti umani. L’entourage composto dagli osservatori vedrà infatti la cooperazione ed assistenza di alte personalità nel mondo dei diritti umani al fine di creare le condizioni per un necessario e ormai improrogabile: “cessate il fuoco!”
Alessandra Tavella