Reggina-Brescia 1-1

Marcatori: 28′ p.t. Jonathas (B); 45′ s.t. Bonazzoli (R)

REGGINA (3-5-2): Belardi; Cosenza, Emerson, Angella; Colombo (15′ s.t. Melara), Armellino, Rizzo (41′ s.t. Montiel), Barillà, Rizzato; Bonazzoli Campagnacci (20′ s.t. Viola A.). A disp.: Zandrini; Viola N., Ceravolo, D’Alessandro. Allenatore: Gregucci

BRESCIA (4-4-2): Arcari; Zoboli (Vice Cap.), De Maio, Caldirola, Zambelli; Vass, Salamon, Rossi (28′ s.t. Piovaccari), Daprelà; El Kaddouri (44′ s.t. Cordova) Jonathas. A disp.: Leali, Feczesin, Scaglia, Mandrolini, Dallamano. Allenatore: Calori

Arbitro:Giacomelli di Trieste.
Ammoniti: Rizzo (R); Daprelà (B); Zambelli (B); Vass (B). Espulsi:Emerson (R); Angoli: 7-3; Recupero: 3′ p.t.; 3′ s.t.

Reggina orgogliosa, Brescia sprecone. In due parole è così raccolto il posticipo del Granillo della 33^ giornata di Serie B Win, tra due squadre che sono in lotta per un posto nei play-off. Reggina che si schiera con il 3-5-2, con Campagnacci e Bonazzoli in avanti, e con Belardi che torna a difendere la porta della squadra di Reggio Calabria, dopo 8 anni. “Rondinelle” che invece impostano un 4-4-2 che si basa molto sulle spinte di El Kaddouri e Drapelà, a supporto del bomber Jonathas. Inizio migiore della Reggina, che pur non costruendo “clamorose” palle gol, amministra bene il gioco e cerca le aperture sulle fascie, al fine di sfrtuttare i cross al centro, a beneficio di Bonazzoli. I pericoli più concreti, gli amaranto li creano su palla inattiva, con Bonazzoli prima e Barillà poi. Brescia che però alla prima vera occasione da gol della partita, si porta in vantaggio. Per Jonathas è un gioco da ragazzi trasformare in rete, il cross basso di Drapelà, ma illuminante è stato il lancio di Zoboli, un monologo che troppo spesso ha trovato quest’anno, impreparata la difesa della Reggina. La gara però si potrebbe subito riaprire, quando al 32’, Angella va in gol. Giacomelli però annulla per carica di Bonazzoli ai danni di Arcari (inesistente). Al 36’ giustissima invece la decisione del fischietto di Trieste, che sventola il rosso diretto in faccia ad Emerson, che in netto ritardo in scivolata, guadagna gli spogliatoi anzitempo. Brescia che amministra il gioco e Reggina troppo nervosa: Zoboli inizia la serie di occasioni da gol sbagliate, con Belardi che di piede compie al 39’ un vero e proprio miracolo.

La ripresa inizia senza cambi né da una parte né dall’altra. Si arriva al 58’ con Fausto Rossi, che da ottima posizione spedisce la palla alle stelle, vanificando l’ottima percussione di El Kaddouri. La reazione degli amaranto è tutta nel destro dal limite di Bonazzoli, troppo facile per Arcari. Gregucci richiama uno spento Campagnacci, che pur dimostrando volontà, ha anche dimostrato suo malgrado di non avere ripreso del tutto la forma fisica, ed inserisce Alessio Viola. Amaranto che ci provano con i lanci lunghi a beneficio di Bonazzoli, ma gli effetti sperati non arrivano, anzi, il Brescia si fa ancora minaccioso dalle parti di Belardi. Proprio il numero 58 amaranto, si rendere autentico protagonista, con due interventi che hanno salvato il risultato, prima su El Kaddouri e poi su Piovaccari, che vanificano due azioni di contropiede, più difficili da sbagliare che da segnare.

La Reggina continua a crederci, colleziona calci d’angolo, e da due di questi con la sfera “impazzita” davanti alla linea di porta, non riescono gli uomini di Gregucci a metterla dentro. Si arriva al 45’ con il cross di Rizzato, che trova Bonazzoli, il quale anticipa un Arcari non esente da colpe, e consente ai suoi di raggiungere il pari. Gara terminata? Assolutamente no. Prima del gol c’è da segnalare un’entrataccia di Vass che avrebbe meritato lo stesso trattamento riservato ad Emerson. Al terzo ed ultimo minuto di recupero invece, contatto che lascia più di un dubbio in area bresciana, con Alessio Viola che va giù ma per il disastroso Giacomelli, non ci sono gli estremi per un calcio di rigore apparso netto.

Un pareggio che serve moltissimo in termini di morale, un po’ meno in termini di classifica. Il sesto posto rimane a 5 punti e venerdì gli amaranto giocheranno a Torino, in casa della capolista. Servirà un’impresa, questo è poco ma sicuro.

Fabrizio Cantarella

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