Il premier Mario Monti è tornato in Italia dopo il lungo viaggio in Oriente tra Giappone e Cina. È stata l’ennesima tappa per convincere Paesi stranieri e investitori internazionali sulla bontà del percorso di risanamento economico intrapreso dall’Italia e sulle possibilità offerte dal nostro Paese. Esattamente lo scorso fine settimana ha incontra il suo omologo cinese Wen Jiabao a Pechino per presentare il made in Italy con l’obiettivo di accrescere gli investimenti cinesi nel nostro Paese. Durante l’incontro tra le due alte cariche, Monti direttamente da Pechino, ha espresso un’opinione sui recenti aumenti fiscali e tariffari da lui stesso definiti “rozzi”. Pur comprendendo il disagio di molti italiani degli ultimi anni, il professore ha voluto precisare che «gli aumenti tariffari e fiscali, per quanto rozzi, sono sempre più accettabili del rischio di finire come la Grecia. Monti ha parlato dei Paesi orientali come dei «partner strategici con cui l’Italia deve necessariamente rafforzare i legami». Lo stesso Wen lo ha ringraziato riconoscendo la solidità dell’economia del nostro Paese. Fatto ritorno in Italia, una serie di questioni aperte attendono nei prossimi giorni il nostro Premier. Questioni che lo hanno accompagnato per tutta la durata del soggiorno asiatico, e in alcuni casi sono persino sfociate in polemiche che in certi momenti sembrava potessero mettere a repentaglio la tenuta della maggioranza, a cominciare dalla riforma del mercato del lavoro, che dopo essere stata approvata “salvo intese” prima della partenza di Monti per l’Asia, in settimana potrebbe essere varata definitivamente. Per domani, infatti, è atteso un Consiglio dei ministri. Si è aperta, dunque, una settimana ricca di impegni per risolvere le tensioni accumulate nei giorni scorsi che necessitano chiarimenti abbastanza urgenti. Un’ulteriore prova per dimostrare come il governo sia intenzionato ad andare avanti.
Filippo Turiano