Non tutte le parti sociali, come si poteva facilmente prevedere , sono concordi con la riforma del mondo del lavoro che sta varando il governo tecnico. Come al solito il punto cruciale riguarda l’articolo 18 anche se in molti, anche a sinistra, tengono a far notare quanto di buono in termini di novità ci sia dentro questa riforma. Tra le novità interessanti introdotte vi è la cassa integrazione, prima appannaggio solo dei dipendenti delle grandi imprese, estesa anche ai lavoratori delle piccole e medie aziende previa esistenza di alcuni requisiti .Quello che non è chiaro è chi deciderà se un’impresa licenzia in base ad un giusto motivo o in base ad un pregiudizio. Si dovrebbe seguire l’esempio della Germania che delega ad un giudice quel genere di scelta. Chi non ne vuole proprio sapere e trascura ogni beneficio per una questione ideologica più che pratica è la CGIL che minaccia per nome del suo segretario, Susanna Camusso uno sciopero generale . Insomma quello che sembrava un giorno decisivo è solo l’inizio di un’altra battaglia politica che però potrebbe essere risolta dal governo ponendo la fiducia sulla legge di riforma.
fmp