La cerimonia di chiusura delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia ha avuto al Quirinale, un ospite d’eccezione: Roberto Benigni, che, (in occasione dell’intervento all’incontro “Bilancio e significato delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia”), ha tenuto una sorta di recital su testi storici dal Risorgimento fino alla Costituzione, passando dal Giuramento della Giovine Italia di Mazzini e il memorandum di Garibaldi alle Potenze d’Europa fino alle lettere dei caduti per la Resistenza. Leggendo il primo articolo della Costituzione, e le firme di coloro che la promulgarono, Benigni conclude la sua lezione. Intervento sicuramente d’impatto: serviva un uomo di spettacolo per rispolverare un po’ di storia? Alla luce del ripasso in onore del Nostro Paese, chissà se i nostri politici hanno imparato qualcosa, come l’ amore per la propria patria e la dedizione nei confronti del popolo…! Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, prima dell’intervento scenografico dell’attore ha esortato la classe politica, ad una maggiore chiarezza e responsabilità. Elogiando poi il governo tecnico, ha comunque sottolineato che i risultati sicuramente positivi, vanno consolidati. “La missione della politica può tornare ad essere riconosciuta anche a condizione che le sue forze più rappresentative dimostrino in questa fase di saper varare riforme costituzionali condivise, già per troppo tempo eluse e tendano a garantire nel futuro comportamenti trasparenti sul piano della moralità…;nel trarre ad inizio ottobre le conclusioni dell’esperienza sulle celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, scrissi che si era prodotto un risveglio di coscienze. Questi frutti li stiamo raccogliendo anche nella fase cruciale che la vita pubblica italiana ha imboccato tre mesi fa, da cui è emerso un atteggiamento di nuova consapevolezza e responsabilità condivisa. Lo dico pensando al clima in cui si è svolta a novembre la difficile crisi politica. Tutto sarebbe stato più arduo se in precedenza non si fosse ritrovato e potenziato quel senso di interesse generale da far prevalere sull’interesse particolare, sul senso e valore della coesione nazionale e sociale come leva per sfide e prove ineludibili… L’Italia ha dato dimostrazioni di capacità di ripresa, di sviluppo, di fiducia. Ora bisogna proseguire su questa strada. L’esecutivo guidato da Mario Monti, è un governo che si è formato fuori dagli schemi ordinari, con caratteristiche per vari aspetti mai sperimentate che sta portando avanti un’azione tutt’altro che indolore. Il merito è anche quello del 150° anniversario dell’Unità d’Italia che ha permesso la presa di coscienza da parte di larghi strati della popolazione con una maturità, direi sorprendente, stimolata dal quel recupero di valori nazionali, civili e morali di cui questa mattina abbiamo voluto trarre il bilancio. Faremo tutti la nostra parte – ha concluso il Presidente Napolitano – come nel periodo celebrativo che oggi si conclude; la faremo nella convinzione di coltivare un filone non esteriore e rituale ma autentico e vitale, di azione sociale e pubblica, di pedagogia e di partecipazione nazionale, capace di portare a un livello più alto la coscienza civile, la coesione e la volontà di progresso degli italiani”. Dal 1861 ai giorni nostri: un ricordo vivo per un nuovo inizio!
Annamaria Milici