Sono rientrate nella serata di ieri le giovanissime vittime del terribile schianto avvenuto a una scolaresca di rientro dalla settimana bianca. E in tutto il Belgio è il giorno del lutto e del silenzio. Le vittime sono tornate in patria a bordo di due aerei militari Hercules C-130 messi a disposizione dal Governo fiammingo. In tutto le salme sono 28, di cui 22 bambini. Il momento più straziante sicuramente il riconoscimento delle vittime da parte dei familiari. Il tutto è avvenuto a Sion nel centro di accoglienza, dove un’equipe di specialisti in psicologia farà da supporto alle famiglie, letteralmente distrutte dal dolore di una perdita così improvvisa. Intanto secondo le prime indiscrezioni è da escludere categoricamente l’eccesso di velocità dalle cause del terribile impatto. Saranno solamente le indagini a fare capire la dinamica reale dell’incidente e le effettive cause. Il premier Elio Di Rupo intanto nel corso di una conferenza stampa all’aeroporto militare di Melsbroek, ha dichiarato: «Ancora non abbiamo deciso il modo più appropriato per le commemorazioni». La giornata di ieri è stata di lutto nazionale in ricordo delle vittime, e anche se le cause, come già accennato in precedenza, non appaiono chiare, la stampa belga ha iniziato ad interrogarsi sulla sicurezza dei tunnel in generale. Il quotidiano “Le Temps” infatti, si chiede se saranno abbassati i limiti di velocità per i veicoli pesanti o se sarà modificata la progettazione dei sistemi di sicurezza. Ma questo appare del tutto superfluo almeno per il momento; infatti il tunnel dove si è schiantato il pullman è stato costruito nel 1999, con i più moderni standard di ventilazione, uscite di emergenza e sistemi di segnalazione e approvvigionamento energetico.
Salvatore Borruto