Fra i Paesi in Via di Sviluppo che fanno capo all’area del bacino del Mare Mediterraneo, il Marocco è, certamente, quello che mostra il maggiore dinamismo e la più marcata internazionalizzazione della propria economia. Il Regno del Marocco si estende su una superficie di 710.850 kmq, ha una popolazione di circa 35 milioni di abitanti, con una densità di 50 abitanti per kmq. La popolazione marocchina, a seguito di forti correnti migratorie, va sempre più concentrandosi in ambiente urbano; la popolazione è molto giovane (il 32% ha meno di 15 anni), con un tasso di crescita reale del 17 per mille, maggiormente concentrata nelle aree rurali (28 per mille) piuttosto che in quelle urbane (18 per mille). La lingua ufficiale del paese è l’Arabo, mentre la lingua più diffusa nelle relazioni commerciali è il Francese. Sono diffuse nel paese anche la lingua Berbera (soprattutto sui monti dell’Atlante e del Rif e a sud di Agadir), lo spagnolo (soprattutto al nord) e l’Inglese (correntemente usato negli ambienti commerciali). La religione ufficiale del Marocco è l’Islam, e comunque il paese si presenta tollerante verso le altre religioni, infatti, è presente da antica data una minoranza di religione ebraica. La moneta locale è il Dirham (Dh) suddiviso in 100 centesimi: 1€ = 11 Dh. La capitale politica del Regno del Marocco é Rabat (900.000 ab.), mentre la capitale economica è Casablanca (4.000.000 ab. circa). Il Marocco é una monarchia costituzionale retta da S. M. Mohammed VI, il quale é succeduto a Hassan II nel 1999. Il re marocchino viene considerato diretto discendente di Maometto, e comunque guida il proprio paese con intelligenza, e gode di stima da parte dei propri sudditi. Proprio la considerazione della presenza, in Marocco, della legge islamica ci consente di riflettere sulle caratteristiche del sistema bancario dei paesi a religione musulmana. Il Corano vieta il prestito di somme di danaro dietro pagamento di un tasso di interesse: tutto ciò è considerato alla stregua dell’usura. Per aggirare questo ostacolo, dal momento che nei paesi islamici il Corano rappresenta l’ordinamento giuridico, i prestiti effettuati dagli istituti bancari vengono fatti figurare come una sorta di compartecipazione all’attività imprenditoriale, con una sorta di vincolo ad usare quelle somme in una determinata attività economica, con l’obbligo di comunicare alla banca il profitto realizzato, e riconoscere a quest’ultima una congrua compartecipazione. In questi anni il Marocco ha compiuto poderosi passi in avanti nella direzione dello sviluppo economico. Di rilievo ci appare la scelta di assegnare all’area di Tangeri il ruolo di catalizzatore: a ridosso dello stretto di Gibilterra e a 15 chilometri dal continente europeo, essa rappresenta la porta del Marocco e dell’Africa sul Mediterraneo e sull’Atlantico. In questa zona è stata costituita nel 1991, ma è diventata operativa solo nel 1993, una piazza finanziaria offshore. E’ praticamente terminato il raddoppio del porto di Tangeri, che è stato ribattezzato TangerMedII: come il gigantesco porto TangerMed I e l’estensione TangerMed II, sono destinati a diventare due poli di sviluppo economico dalle attrattive evidenti (soprattutto TangerMed I è in pieno decollo), grazie allo sviluppo di tutta una serie d’incentivi che contribuiscono ad aumentare l’interesse nei suoi confronti da parte delle imprese straniere interessate a delocalizzare la produzione. Il raddoppio del porto di Tangeri ha realizzato una piattaforma logistica container con una potenzialità da 8 milioni di TEUS, più del doppio di Gioia Tauro. Ecco uno dei motivi del crollo verticale del traffico sul porto della cittadina calabrese.
Prof. Giuseppe Cantarella