Il Ministro degli Esteri Giulio Terzi: “Basta diatribe interne sulla pelle degli italiani”

Dal tragico episodio dei Marò in India al rapimento di R.U., fino al terrificante blitz in Nigeria: tutti contro il Ministro degli Esteri, che a detta di molti, farebbe meglio a dimettersi, visto che alcuni episodi si son conclusi nel peggiore dei modi; allo stesso tempo, sembra che la pelle degli italiani, sia sempre campo fertile per intavolare discussioni e scontri tra le varie forze politiche, rinforzando il clima di tensione che si respira in questi giorni tra Londra e l’Italia, e incrementando le preoccupazioni per i nostri connazionali all’estero, impegnati in missione. Il Ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha preso in queste ore, una dura posizione, contro le polemiche che sono state mosse da parte della Lega e del PdL. Il responsabile della Farnesina, infatti, ha chiesto che cessino le polemiche che lo accusano pesantemente: “Non vogliamo assolutamente accettare che questi episodi diventino un elemento per le quotidiane illazioni o per le quotidiane diatribe che ogni tanto si sviluppano nel nostro Paese”. Ufficialmente le circostanze della fallita operazione per liberare i due ostaggi sono ancora tutte da spiegare e, le polemiche, oltre a mantenere alta la tensione a livello internazionale tra Londra e Roma, non fanno altro che peggiorare la situazione anche all’interno del nostro paese. Gianfranco Fini, presidente della Camera, è intervenuto in merito, in difesa del ministro: “Sarebbe davvero grave se qualcuno dalle vicende indiane e nigeriane traesse spunto per imbastire delle polemiche strumentali nei confronti del governo, è interesse di tutto il Paese che si accerti la verità su quanto accaduto in Nigeria, sul livello di collaborazione con la Gran Bretagna e che si garantisca la libertà dei nostri militari, ma da che mondo è mondo sono obiettivi che si raggiungono se c’è il massimo dell’unità di un paese, non se si da vita a divisioni strumentali e pretestuose”. La scena politica catalizza sempre l’attenzione purtroppo, ma in questo caso non offusca certo la spaventosa “avventura” dell’ingegnere italiano F.L., ucciso nel blitz nel nord della Nigeria. Un altro addio, manifesto dell’impegno italiano in territori pericolosi, che porta silenzio rabbia e dolore, e che lunedì ( giorno previsto per i funerali), sarà condiviso dal mondo intero. Necessario sicuramente un chiarimento diplomatico, voluto maggiormente dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un raid da chiarire, perché sono ancora contrastanti le versioni sul blitz delle forze nigeriane e inglesi durante il quale sono stati uccisi F.L. e C. MM. La tanto attesa e ritrovata credibilità politica dell’Italia a livello internazionale, dovrà di nuovo essere reinventata dal nostro tecnico, alla luce dei disastri che non hanno coinvolto l’economia, ma vite umane, beni più preziosi e impagabili.

Annamaria Milici

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