Tav si, tav no? Giorni di polemiche accese, e movimenti contro la realizzazione del treno ad alta velocità, non hanno fermato la decisione di confermarne la costruzione. La Tav si farà: ma cos’è, quanto costerà? Con Treno ad Alta Velocità si intende un convoglio passeggeri in grado di muoversi a velocità particolarmente elevate (con medie di oltre 200 km/h) su linee ferroviarie adatte allo scopo. I paesi che hanno sviluppato linee ad alta velocità sono: Unione Europea (in particolare Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Regno Unito, Spagna), Cina, Corea, Giappone, Svizzera e Turchia. Le velocità maggiori vengono raggiunte su linee ferroviarie costruite apposta, che si differenziano dalle tradizionali per le caratteristiche geometriche del tracciato, in particolare per le curve molto ampie. In alcuni casi, vengono “adattate” linee preesistenti, mediante rettifiche di tracciato e dotazione delle necessarie apparecchiature tecnologiche. Soldi spesi bene quindi? Considerando purtroppo che, molti politici non sanno spiegare cosa essa sia, ci si preoccupa un po’, ma il documento del governo sulla Tav Torino-Lione dovrebbe portare un po’ di sollievo, in quanto si legge più o meno a cosa si andrà incontro e i pro della partecipazione dell’Italia per la realizzazione: “Tutti gli 87 comuni francesi e la stragrande maggioranza di quelli italiani non si sono opposti all’opera; i comuni italiani contrari sono circa una dozzina ma, se si considerano quelli direttamente interessati dalla realizzazione di tratte in superficie e/o cantieri, sono solo due le amministrazioni esplicitamente contrarie (Chiusa San Michele e Sant’Ambrogio di Torino – 6.500 abitanti). Come segno di attenzione nei confronti delle comunità locali coinvolte dal progetto, il prossimo CIPE stanzierà 20 milioni di euro, che rappresentano la prima tranche di 300 milioni di euro relativi all’intesa quadro tra Governo nazionale e Regione Piemonte, che dà corpo all’Accordo di Pracatinat. Inoltre, sono previsti 135 milioni di euro di opere compensative per il territorio; l’ Osservatorio ha compiuto un lungo percorso, faticoso e complesso, alla ricerca di una soluzione concordata e condivisa, affrontando prioritariamente il tema dell’opportunità e delle modalità di realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione e raggiungendo un accordo tra i diversi rappresentanti. Il 28 giugno 2008 è stato sottoscritto l’Accordo di Pracatinat, nel quale sono esplicitati gli impegni presi dai diversi attori del progetto, in corrispondenza dei quali si è deciso di avviare la progettazione preliminare dell’intera tratta in territorio italiano dell’opera; il risultato è un progetto preliminare che rappresenta il primo esempio nella storia italiana di progettazione partecipata e discussa di una grande infrastruttura. Si dimezzano i tempi di percorrenza per i passeggeri (da Torino a Chambery si passa da 152 minuti a 73; da Parigi a Milano da 7 a 4 ore), mentre si realizza un’importante incremento della capacità nel trasporto merci (portata da 1.050 a 2.050 tonnellate e lunghezza fino a 750 metri per treno) con costi di esercizio quasi dimezzati. Il miglioramento del servizio ferroviario potrà consentire la sensibile riduzione del numero di camion su strada (circa 600.000/anno) nel delicato ambiente alpino. Il progetto non genera danni ambientali diretti ed indiretti. L’impatto sociale sulle aree attraversate, sia per la prevista durata dei lavori sia per il rapporto della vita delle comunità locali e dei territori attraversati è assolutamente sostenibile”. Quanto si legge è parte del contenuto del documento messo a punto dal Governo, circa la realizzazione del treno ad alta velocità, con lo scopo di fare il punto della situazione sull’opera, con informazioni e documenti sullo stato dei lavori. Il Premier Mario Monti è intervenuto nel vertice italo-serbo confermando la necessità della realizzazione di una simile infrastruttura. Creazione che serve all’Italia per essere competitiva, per non arrendersi neanche in questo campo.
Annamaria Milici