Siria pioggia di bombe su Homs

Continua la pioggia di bombe sulla cittadina di Homs in Siria. Da diverse settimane ormai l’esercito del regime degli Assad sta radendo al suolo la città. Diverse le vittime, fra cui anche due reporter stranieri in terra d’oriente: si tratta dell’americana Mary Colvin e del francese Remi Ochlik.

Secondo le prime ricostruzioni i due giornalisti si trovavano a Homs, in un centro stampa (di fortuna) anti-regime, quando un bombardamento ha fatto strage, uccidendo anche gli sfortunati reporter. Il luogo della strage si trova all’interno del quartiere  Bab Amro a Homs, bersaglio da diversi giorni, di pesanti cannoneggiamenti da parte delle forze fedeli al regime di Bashar al-Assad.

La rivolta e la repressione proseguono in maniera dura e cruenta. Si spara ad Homs, ma anche a Damasco non si scherza. La Croce Rossa chiede intanto con urgenza una tregua umanitaria quotidiana di due ore, per portare soccorso alle vittime ed evacuare morti e feriti.

Tornando ai due reporter uccisi, a cui va il nostro pensiero come testata giornalistica, si trattava di due persone che amavano il loro lavoro. Sempre in prima linea al fronte. I due inseguivano quella passione chiamata informazione, di cui troppo spesso si abusa senza capirne la vera essenza del suo essere. Marie Colvin, era nata 55 anni fa negli Stati Uniti, da molti anni viveva in Gran Bretagna dove lavorava per il Sunday Times. Negli ultimi 20 anni ha coperto come inviata molte guerre e rivolte, compresi i conflitti in Iraq, in Cecenia, l’Intifada palestinese e le violenze in Sri Lanka, dove nel 2001 rimase ferita gravemente da una scheggia di granata e perse un occhio. Remi Ocklik, 28 anni, fotografo free-lance per diverse testate tra cui Le Monde, Paris Match, Time Magazine e The Wall Street Journal, nel 2005 aveva anche creato la sua propria agenzia fotografica Ip3 Press. Nato a Thionville, nell’est della Francia, Ochlik ha coperto nel 2011 le rivoluzioni in Tunisia, Egitto e Libia.

Salvatore Borruto

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