Temperature a picco, e una lista di persone decedute da far rabbrividire. È questo il triste bilancio dell’ondata di gelo che si è abbattuta su tutta l’Europa, ed in particolare sulla parte orientale del vecchio continente. Sono circa novanta le vittime per il freddo, distribuite in diversi paesi dell’est Europa. Dalla fine della settimana ad oggi, le vittime hanno avuto una orrenda fine comune: l’assideramento. Era da parecchi anni che non si raggiungevano picchi di freddo così intensi, da arrivare perfino a meno trenta sotto lo zero della colonnina di mercurio. In Ucraina la temperatura è arrivata a toccare i meno trentatre nella notte. I morti, specialmente fra i senza tetto sono stati complessivamente 43 negli ultimi cinque giorni di cui 13 la scorsa notte. In Polonia la situazione non è migliore. Cinque vittime nella nottata, con un bilancio totale di venti decessi per assideramento negli ultimi cinque giorni. Identica situazione in Slovacchia, ma con temperature leggermente più “accettabili” con solamente, si fa per dire, un meno 24. Per adesso le vittime contate sono per fortuna solamente 2. In Repubblica Ceca e Romania diverse vittime per le strade e fra i senza tetto: un decesso nel primo paese, mentre in Romania 14 decessi, fra cui un bebè di pochi mesi morto in una casa privata priva di riscaldamento. In Bulgaria si sono registrati due morti a seguito di temperature che non si registravano da un secolo: il minimo è stato registrato nella notte nella città di Knezha, meno 29.4 gradi sotto lo zero. Secondo le previsioni le temperature, provocate da un’ondata di gelo proveniente dalla Russia, potrebbero abbassarsi ulteriormente nei prossimi giorni.
Salvatore Borruto