Reggio Calabria – E’ stata un’altra giornata di caos e nervosismo per strade della città dello Stretto. Molte strade cittadine sono state rese impercorribili dalle file dei automobili in attesa per fare rifornimento di carburante e superare l’atteso sciopero dei benzinai. Automobilisti che erano già stati messi a dura prova dal precedente blocco stradale dei TIR che aveva lasciato a secco tutte le stazioni di carburante della città. Grossi ritardi alla circolazione per una città che ha troppe stazioni di rifornimento inserite nel centro cittadino e troppo ravvicinate tra loro. Si parla oggi di 10 giorni di chiusura delle pompe di benzina sia delle rete ordinaria che della rete autostradale anche se la legge non ne prevede più di tre , per cui si avrà uno stop su 10 giorni ma a singhiozzo con 3 o 4 sessioni d’ apertura. Motivazione della protesta è la mancata liberalizzazione del mercato prima annunciata dal governo Monti, per l’esattezza una piccola liberalizzazione è stata effettuata ma non come si era promesso. Si è data la possibilità ai gestori titolari di una pompa di benzina di poter decidere autonomamente da quale compagnia acquistare il carburante ma i gestori titolari sono solo una piccola parte della categoria dei benzinai. Ad aggravare la situazione dei non titolari c’è la norma che prevede l’apertura al di fuori delle zone urbane di stazioni self-service che non solo avvantaggiano le compagnie petrolifere ma fanno anche perdere posti di lavoro per gli addetti ai lavori. Infine sembra svanita la norma che voleva eliminate le commissioni bancarie per l’acquisto di carburante con carta di credito o bancomat . Insomma ci aspettano giorni di “passione”.
FMP