Inaugurata al MoMa di New York la rivoluzione del fashion design raccontata in 3D e firmata Giancarlo Giammetti. A cura di Francesca Tommasi – http://www.mondorosashokking.com/
Un’esposizione su 10.000 metri quadrati, protagonisti più di 95 video di sfilate, interviste e 5.000 immagini tra look, schizzi e fotografie desunte dalla carriera di uno stilista che ha segnato la storia del fashion design, Valentino. La novità? La rassegna espositiva è interamente virtuale. Realizzato con un apposito programma informatico, il Virtual Museum di Valentino Garavani è stato inaugurato a dicembre al MoMa di New York, con tanto di taglio del cordone rosso di fronte allo schermo di un personal computer. La performance digitale ricostruisce nei minimi dettagli gli spazi e l’allestimento di un museo reale e per accedervi basta poco, è necessario solamente scaricare dal sito un’applicazione per poter entrare, comodamente da casa propria, nel mondo dell’alta moda.
Il progetto lanciato da Valentino è assolutamente innovativo. E se già erano presenti in altri settori esperimenti di questo genere, dall’ambito artistico al “News Museum”, si apre una nuova prospettiva per l’universo del fashion: aboliti orari di chiusura e prenotazioni, le creazioni dell’Ultimo Imperatore sfilano sul red carpet dalle tinte Valentino e diventano le uniche protagoniste, lasciando al visitatore solo il piacere e la magia della scoperta. In sostituzione alla tradizionale passerella, così consueta per gli addetti ai lavori, si apre un nuovo scenario, la sfilata è dinamica, personalizzata, interamente immersa in un futuro in 3D. La mostra, creata da Giancarlo Giammetti – “l’altra metà”, così viene definito nelle sezioni del museo – è una delle più grandi esposizioni retrospettive in chiave monografica, una possibilità unica per i fashion addicted di tutto il mondo di entrare in contatto con uno stilista leggendario. All’inaugurazione erano presenti ospiti di fama internazionale, dalla guest star della serata Anne Hathaway, fino a Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia, il giornalista del New York Times Eric Wilson e l’attore Hugh Jackman. Ma il Virtual Museum non si è avvalso solo di un’applicazione per raggiungere i suoi numerosi fan, al contrario ha sfruttato la rete e tutte le potenzialità dei nuovi media, mandando in diretta su YouTube la conferenza stampa di presentazione , nonché numerosi video con interviste e demo per utilizzare il sito web, e la creazione di pagine dedicate sui canali di Facebook e Twitter. «Non vogliamo che Valentino sia il passato, abbiamo creato qualcosa che rimanga vivo per il futuro» ha dichiarato Giancarlo Giammetti . «Ci hanno definito pionieri per questo progetto rivoluzionario… pensate, alla nostra età!». Una bella soddisfazione per Valentino e Giammetti, dopo un sodalizio creativo e artistico che dura dalla fine degli Anni Sessanta. Il Valentino Garavani Virtual Museum è stato prodotto grazie alla collaborazione con lo studio parigino Novacom Associes e il Kinmonth-Monfreda Design Project di Londra.