Il buio è uno spazio. La mostra di Evgen Bavcar

Al Museo di Roma in Trastevere, un percorso tra le opere di uno dei più famosi fotografi del ‘900, affetto da cecità dall’età di 12 anni: ricordi di spazi, luci e ombre della sua infanzia. Per capire quanto “vedere” e “guardare” siano concetti profondamente diversi

A cura di Marta Elena Casanova – http://www.mondorosashokking.com/

Evgen Bavcar è uno dei fotografi più apprezzati al mondo. Ma è affetto da cecità dall’età di dodici anni. A causa di due terribili incidenti non può infatti più vedere. Questi episodi lo hanno indotto a scappare dall’oscurità “imposta” attorno a lui, e gli hanno fatto trovare i luoghi più nascosti della propria anima, aiutandolo a percorrere le immagini mentali della propria infanzia, un “presepe di ricordi”. Bavcar è nato nel 1946 in Slovenia e si è laureato in filosofia a Parigi; lì ha condotto trasmissioni radiofoniche per France Culture e  nel 1988 è stato fotografo ufficiale del Mois del la Photographie,sempre nella capitale francese. Molte le  sua mostre personali e collettive in Italia, in Francia, in Germania. Fino ad arrivare a questo nuovo evento. Dal 19 gennaio al 25 marzo infatti, sarà possibile vedere la rassegna delle opere di questo grande artista presso il Museo di Roma in Trastevere. La mostra, intitolata “Il buio è uno spazio”, è stata curata da Enrica Viganò con il supporto di Zètema Progetto Cultura. Una vera e propria sfida a un limite fisico, quella di Bavcar. Le sue immagini ci portano a notare molti aspetti che di solito ignoriamo, e la loro poeticità sottolinea volutamente quanto “vedere” e “guardare” siano verbi dal significato profondamente differente. I ricordi e le suggestioni sono evocate dal mondo circostante, e quando gli si chiede come faccia a fotografare lui risponde così: “Mi dovete chiedere non come, ma perché fotografo. Scatto in rapporto ai rumori, ai profumi e soprattutto in relazione alla mia esperienza della luce. Poi scelgo le mie foto facendomi consigliare da amici, con lo sguardo libero da ossessioni personali, da Veronica, mia nipote di nove anni.” E la conclusione delle sue affermazioni è più che sufficiente a spiegare al meglio il suo lavoro: “Meglio sentire la vita che avere soltanto un’idea della vita. Quanti veramente ‘vedono’?”.

Evgen Bavcar

“Il buio è uno spazio”

dal 19 gennaio al 25 marzo 2012

presso Museo di Roma in Trastevere

Piazza S. Egidio, 1B

Martedì- Domenica: 10.00-20.00

Chiusura settimanale: lunedì

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