Che l’Italia non stesse passando un buon momento lo si sapeva da tempo. Dopo le dimissioni del governo Berlusconi e la presa d’incarico del governo tecnico, ci si aspettava un immediato colpo di reni dell’economia del Paese, così come lo avevano ingannevolmente prospettato gli avversari politici del cavaliere. Ma il tanto atteso sussulto economico non è arrivato, anzi sebbene si tenti di infondere tranquillità e fiducia ai cittadini per distrarli dall’immissione di nuove tasse e controlli fiscali, l’economia del paese anzicché riprendersi segna un brusco stop proprio in quel periodo dell’anno che normalmente è il più proficuo. Dopo il terrorismo psicologico effettuato da molte testate giornalistiche durante gli ultimi 6 mesi del governo Berlusconi non poteva attendersi una reazione fiduciosa dei consumatori italiani per il periodo natalizio, durante il quale hanno anche subito gli aumenti delle imposte del governo Monti ed appreso l’introduzione di nuove tasse che avverrà nel nuovo anno. Gli italiani così hanno coscienziosamente deciso di risparmiare quanto più possibile gli sprechi concentrandosi su ciò che è strettamente necessario e vivendo uno dei Natali meno commerciali degli ultimi 20 anni della nostra Repubblica. In calo l’acquisto di vestiario, elettrodomestici e alimentari. Unica percentuale positiva (+1%) quella che riguarda gli acquisti hi-tech, sopratutto smarth-phone e palmari, divenuti parte essenziale della vita quotidiana. Ovviamente se i consumi diminuiscono le imprese non hanno necessità di produrre e se manca questa necessità non solo non potranno assumere nuova forza lavoro ma licenzieranno per risparmiare. La situazione è grave, molto grave ma forse si sta agendo in una direzione sbagliata o da correggere, questa è la risposta più immediata che il popolo italiano ha saputo dare a chi lo sta governando. Cosi non va da nessuna parte!
Fabrizio Pace