Il presidente della Commissione regionale contro la ‘Ndrangheta, Salvatore Magarò si è recato oggi a Isola Capo Rizzuto ed ha partecipato all’iniziativa di Legambiente “Caralabria – Carovana delle qualità e delle bellezze”. Su un terreno confiscato alla ‘Ndrangheta, dove Libera sta attivando una serie di iniziative sociali, oltre, naturalmente alla coltivazione del campo, Magarò ha espresso “la vicinanza della Commissione regionale all’associazione di don Ciotti e a Legambiente”. “Accolgo sempre molto volentieri – ha detto Magarò – i vostri inviti e partecipo con entusiasmo alle vostre iniziative, perché rappresentano l’antimafia sociale più efficace. La presenza che state garantendo nei territori della nostra Regione, con iniziative come questa, è una delle resistenze più attive contro la ‘ndrangheta. Il vostro esempio e’ anche un’esortazione ai cittadini, affinché svestano i panni dell’indifferenza e dell’egoismo e siano essi stessi, con condotte civiche e rispettose delle regole, un freno alla deriva della violenza, del malaffare e dell’illegalità”. “La nostra regione – ha proseguito il Presidente della Commissione regionale – non è solo ‘ndrangheta e la stragrande maggioranza della gente di Calabria e’ fatta di persone oneste e perbene, come voi, impegnate quotidianamente a contrastare le mafie con azioni concrete, che vanno dalla tutela dei diritti alla diffusione della cultura della legalità alla tutela del nostro ingente patrimonio paesaggistico e naturalistico. Non c’é dubbio che l’ambiente rappresenta il terreno più fragile sul quale si perpetuano quotidianamente infrazioni, illeciti e veri e propri reati spesso impuniti. E’ carente nei cittadini la coscienza ecologica ovvero la consapevolezza che la tutela ambientale coincide con il rispetto delle regole (ancora una volta la legalità) e che i prati, i boschi e i mari non sono elementi scollegati dalle nostre abitudini quotidiane. Anzi sono proprio le nostre condotte scorrette a concorrere, in maniera evidente, all’inquinamento ambientale e al deterioramento delle risorse naturalistiche”. “Da tempo l’ambiente – ha aggiunto Magarò – è il settore su cui si sono estesi gli appetiti della ‘ndrangheta: abusivismo edilizio, traffico illecito di rifiuti e attivita’ di escavazione rappresentano il nuovo business delle cosche. Per contrastare il fenomeno indubbiamente c’é bisogno di un’azione coordinata più incisiva e di leggi intransigenti, ma soprattutto c’é bisogno che i cittadini si riapproprino dei loro territori. La salvaguardia dell’ambiente passa dalla collaborazione dei cittadini: semplici regole da assumere come condotte, ad esempio effettuare la raccolta differenziata, scegliere buste ecologiche, prediligere prodotti privi di imballaggi voluminosi, che valgono a invertire una tendenza, quella attuale, che sta determinando un repentino deterioramento delle risorse ambientali”. “La battaglia contro la ‘Ndrangheta e l’illegalità – ha concluso Magarò – coincide anche con la salvaguardia ambientale. ‘Il raccolto della legalita” è un cibo ecologico e un mare pulito”.