Dal primo Gennaio le tariffe di elettricità e metano potrebbero aumentare rispettivamente del 4,8% e del 2,7% (che tradotto significa una maggiore spesa annua di oltre 53 euro). A spingere al rialzo i nuovi rincari sono soprattutto le quotazioni del greggio, ma anche i maggiori costi legati alle fonti rinnovabili e ai prezzi di trasmissione. Come se l’aumento sui prezzi della benzina fosse passato inosservato. La manovra giunta al Senato, coronata con l’approvazione lascia gli Italiani abbastanza turbati; sembra non essere equa analizzandola dal punto di vista di un lavoratore che si sente penalizzato soprattutto in campo previdenziale; sembra necessaria ma non sufficiente, ascoltando i dibattiti politici, sembra adatta alla situazione soffermandosi sulle dichiarazioni del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio. Una crisi del debito che pesa sui cittadini, pressati da sacrifici insostenibili, anche al di là delle proprie possibilità economiche; una crisi che dovrebbe essere risolta incentivando l’economia attraverso la diminuzione degli sprechi e non aumentando le tanto temute tasse ( necessarie o meno). Il contesto in cui viviamo è attraversato da un clima di elevata incertezza, in cui le tensioni causate dalle nuove regole finanziarie rischiamo di creare squilibri non solo nazionali ma anche internazionali. Che fare? Alle porte un Natale al verde (non certo per i colori dell’albero di Natale e del muschio decorativo nel presepe)!
Annamaria Milici