Ieri il governo tecnico italiano ha ottenuto l’approvazione della manovra fiscale che salverà il nostro Paese. La maggioranza parlamentare bipartisan che appoggia l’operato dell’esecutivo, risulta molto ampia anche se rispetto ai primi giorni va via via diminuendo. Il “professore” ottiene la fiducia con 402 sì, 75 no e 22 astenuti. Molti i malcontenti anche per chi ha votato a favore, facendo prevalere la necessità del gravoso cambiamento agli ideali politici come Silvio Berlusconi che però lascia intendere che questo governo non arriverà al 2013. Anche Bersani, seppur avendo fatto votare si alla manovra tutti gli esponenti del suo partito , comincia a prospettare l’avvicinamento alle nuove elezioni. Intransigenti con il governo sono invece La lega le cui posizioni sono chiare sino dall’insediamento dello staff tecnico e l’IDV che continua a sostenere l’iniquità di una manovra che penalizza come sempre i meno ricchi. “Super Mario” perde anche l’appoggio di Noi Sud e minoranze linguistiche ma consolida l’intesa con il terzo polo che si dice pronto a sostenere sino in fondo i provvedimenti per il bene supremo del paese. Insomma alla fine il premier si dice soddisfatto per la seduta e rimarca , in un intervento alla Camera, l’importanza della rapida fiducia ottenuta per salvare il nostro paese dal collasso economico. Ma i cittadini non riescono a percepire, in alcun modo, la validità delle misure decise dal professore e dal suo staff. In Italia si respira un ‘aria molto molto “pesante”, la gente comincia ad essere stanca di pagare.
Fabrizio Pace