Le notizie delle ultime settimane fanno piombare nello sconforto tutti i calabresi, ed i reggini in particolare. Dopo l’infausta scelta di Trenitalia di cancellare tutti i treni a lunga percorrenza da e verso il Sud-Italia, arriva anche quella di Alitalia che decide di tagliare ben 52 voli da e per Reggio Calabria. Tutto questo diventa un vero e proprio dramma se considerato nel contesto più ampio di un trasporto pubblico regionale che non ha neanche come alternativa l’autostrada. Le scelte aziendali di Trenitalia e di Alitalia, penalizzano la nostra regione e la provincia di Reggio Calabria in particolare, e sembrano quasi appartenere ad un disegno più ampio che persegue l’isolamento economico ed anche fisico della regione rispetto alle altre aree del Paese. Nell’opinione pubblica, infatti, si è insinuato il sospetto dell’esistenza di una precisa volontà di penalizzare e di isolare il nostro territorio che purtroppo si sta concretizzando anche attraverso le decisioni delle più importanti aziende di trasporti nazionali. Il futuro della Provincia di Reggio Calabria e della Calabria stessa passa attraverso il sistema delle infrastrutture e dei trasporti, per cui appare evidente che se viene meno anche la mobilità il nostro territorio sarà completamente in ginocchio. Più specificatamente, chi paga le conseguenze più care di tale politica è il territorio reggino perché è l’unico senza alternative: i treni a lunga percorrenza, come sopra accennato, definitivamente soppressi, il tratto autostradale dell’A3 che serve la provincia di Reggio è assolutamente impraticabile e l’aeroporto che, nonostante fosse ormai da anni agonizzante, rimaneva l’unica alternativa possibile e soprattutto l’unica speranza per lo sviluppo economico e turistico della nostra area metropolitana, continua ad essere fortemente penalizzato. Infatti, mentre all’aeroporto di Lamezia si festeggiano i due milioni di passeggeri in quello di Reggio Calabria si devono piangere i tagli dei voli per Roma e per Milano. Il dibattito che è scaturito dopo tali decisioni riguarda anche il ruolo della politica e l’impegno degli enti locali. Questa situazione è divenuta intollerabile ed in realtà ha provocato le reazioni forti sia del presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, che di quello della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa. E’ giunto il momento di capire cosa si può e si deve fare in modo concreto, al di là dei proclami della politica e al di là della scarsa e frammentaria informazione che ne danno degli organi di informazione. Le forze politiche, al di là di schieramenti e appartenenze, dovrebbero fare quadrato a difesa dei bisogni del territorio in materia di infrastrutture e sviluppo da queste ultime dipendente. Appare chiaro a tutti che la libertà di movimento e le opportunità di sviluppo di un territorio, già fortemente penalizzato dal punto di vista ambientale e sociale e che sta rischiando seriamente di rimanere del tutto isolato e abbandonato a se stesso ed alle perverse logiche territoriali che ancora oggi purtroppo lo affliggono, passa in gran parte dall’efficienza delle sue infrastrutture.
Ilaria Marino