Rimarrà aperta fino al 14 marzo prossimo la mostra “Tra sacro e profano – Storia, Rituali, Fede e Tradizioni raccontate dalle abili mani dei Ceramisti di Seminara”. In mostra, nella sala esposizioni del palazzo storico di piazza Italia lancelle, cannate, cuccumi, babbaluti e bumbuleji realizzati dai maestri ceramisti di Seminara. L’iniziativa, voluta dall’Assessorato alla cultura di cui è titolare Santo Gioffré, è curata dall’Associazione Mediterraneo che con questa mostra intende celebrare ed esaltare l’antica e singolare tradizione della lavorazione della ceramica con valenze decorative, in cui Seminara era famosa, in particolare, per la produzione di pignate, attività concentrata in un borgo periferico che negli anni ha preso il nome di quartiere dei “pignatari”. Non è chiara l’epoca in cui accanto alla produzione di stoviglie da cucina si è affermata anche l’arte della ceramica. Tra le forme prodotte anfore biansate (lancelle), boccali (cannate), talora con ornati a rilievo (cuccumi), piccole brocche con becco (bumbuleji), orci a foggia di riccio (porroni a riccio), borracce a ciambella, lanterne, bottiglie e fiasche antropomorfe (babbaluti o babbuini), maschere grottesche, vasi da balcone (graste). Altre ceramiche si distinguono per il loro carattere votivo, come le borracce a forma di pesce, che costituivano il distintivo rituale dei pellegrini alla fiera di S.Rocco a Rosarno, ed altre dalle valenze “iniziatiche”. E’ il caso del “gabbacumpari” (bevi se puoi), una brocca per il vino con una serie di fori, dalla quale era possibile bere sono se si era dotati di particolare abilità. “E’ un modo anche questo per preservare, valorizzare ed esaltare una tradizione secolare tipica del nostro territorio” – ha dichiarato l’Assessore provinciale con delega alla Cultura Santo Gioffré – che ha personalmente inaugurato la mostra assieme ai responsabili dell’Associazione Mediterraneo.