Continua a far parlare di sé, Anders Behring Breivik, l’autore della strage di Oslo e dell’isola di Utoya, del 22 Luglio scorso. Il killer tramite la bocca del suo avvocato, ha contestato la perizia psichiatrica, che aveva decretato la sua schizofrenia paranoica. Analizzando il rapporto dei medici che lo hanno esaminato, Breivik, ha voluto precisare come ci siano delle incongruenze pesanti, fra le proprie intenzioni e le somme tirate dai sanitari.
Con un colpo di scena, Breivik dunque, attraverso un’intervista dei sui avvocati, concessa al quotidiano Verdens Gang, nega di essere “malato di mente”. Il legale Odd Ivar Groen racconta anch’esso di aver esaminato per sei ore buona parte del rapporto (sono 243 pagine in tutto) con il suo assistito il quale ha ravvisato: «errori, fraintendimenti e dichiarazioni estrapolate fuori contesto».
Sempre secondo il legale di Breivik: «Breivik, è preoccupato perché gli esperti che hanno redatto il rapporto non hanno conoscenze di ideologie politiche. Gli psichiatri, per l’estremista, hanno qualificato come bizzarre alcune sue affermazioni che di fatto non lo erano. Pertanto, Breivik sostiene di non condividere la loro tesi secondo cui è un malato di mente».
Questa potrebbe essere una mossa legata alla possibile detenzione di Breivik in un manicomio per tutta la vita. Anche se qualche dubbio sulla non capacità di intendere e volere esiste. Come fa una persona a essere dichiarata malata di mente quando riesce ad organizzare una strage del genere in maniera così lucida e fredda?
Per quanto riguarda il rapporto degli esperti, consegnato alla Procura di Oslo il 29 novembre scorso, dovrà ora passare al vaglio di una Commissione medico-legale. Se la diagnosi degli esperti venisse confermata, per Breivik, come già accennato si aprirebbe l’ipotesi di un internamento a vita in una struttura per malattie psichiatriche.
Salvatore Borruto