Dal primo gennaio 2012 sarà introdotto il sistema di calcolo contributivo, con le stesse regole previste per la generalità dei lavoratori. Questo sistema opererà per intero per i deputati e i senatori che entreranno in Parlamento dopo questa data, pro rata per chi invece è già eletto. Lo hanno annunciato i Presidenti di Camera e Senato. La riforma prevede inoltre che gli ex parlamentari percepiscano il trattamento di quiescenza solo al compimento dei 60 anni, per chi abbia esercitato per più legislature e al compimento dei 65 per chi abbia versato contributi solo per una legislatura. Tra le misure che il governo sta studiando per la manovra economica che dovrebbe fare fronte a questa situazione potrebbe esserci, anche un’ipotesi che riguarda le pensioni di anzianità con l’innalzamento (compreso tra i 41 e i 43 anni) del numero di anni obbligatori per il ritiro dal lavoro. Impegni per uscire dalla crisi? E tutti quei cittadini che sopravvivono con un reddito da pensione molto basso? Saranno i “puniti” o le conseguenze saranno eque? Stipendi fermi o dimezzati del 50%, mentre i prezzi continuano a salire; un circolo vizioso nel quale i commercianti per far fronte alle spese “devono” rincarare la merce, e i cittadini sono costretti ad un risparmio esagerato anche sui beni di prima necessità a causa del vertiginoso aumento dei prezzi. IRPEF, IVA, IRAP, Patrimoniale e tasse sui prodotti spaventano. Pacchetto di riforme di rilancio economico per raggiungere l’obiettivo fondamentale: la crescita del Paese, ma al prezzo del benessere di un popolo? Ci si chiede ultimamente alla luce di questi cambiamenti che lasciano poco spazio a chiacchiere e tormenti: esistono ancora soluzioni possibili o diverse per ricreare equilibrio a livello finanziario? Manovra senza dubbio complessa quella del Governo Monti che lascerà non pochi “feriti”.
Annamaria Milici