Pixar. 25 anni di animazione

Un percorso attraverso l’arte e le sue declinazioni per arrivare alle sorprendenti realizzazioni in digitale dei Film Pixar. Al PAC di Milano dal 23 Novembre 2011 al 14 Febbraio 2012


A cura di Marta Casanova – http://www.mondorosashokking.com –
 “Milano si merita di tirare fuori la sua energia e la sua creatività in contatto col mondo”. Così ha iniziato il suo discorso Maria Grazia Mattei, Curatrice della Mostra “Pixar- 25 anni di animazione”, durante la conferenza stampa che si è tenuta ieri, lunedì 21 Novembre, presso il Pac – Padiglione dell’Arte Contemporanea di Milano, spazio in cui saranno esposte delle vere e proprie opere d’arte, frutto di studi per animare i meravigliosi sogni che sono i Corti e i Film Pixar, dal 23 Novembre al 14 Febbraio 2012.  Alla stessa conferenza sono intervenuti Domenico Piraina, Direttore del PAC, Stefano Boeri, Assessore alla Cultura, Moda, Design e Expo del Comune di Milano, Antonio Scuderi, A.D. di 24 Ore Cultura e per concludere il Guru di Pixar, John Lasseter, che insieme a Steve Jobs diede vita alla Compagnia nel 1979. Così, dopo aver toccato il MOMA di New York e vari paesi dall’Australia all’Estremo Oriente, questo evento è giunto per la prima volta in Europa proprio a Milano, dando un’opportunità unica al capoluogo lombardo di misurarsi con realtà così sorprendenti ed importanti. Un percorso di oltre 700 opere, un viaggio tra creatività, cultura e tecnologia: in questo modo la mostra spiega al pubblico come nascono i Film di animazione che arrivano sul grande schermo. “L’arte ispira la tecnologia, la tecnologia ispira l’arte”. Questo il punto di partenza per Lasseter, figlio di un’insegnante di storia dell’arte e da sempre appassionato della cultura classica, che ha poi sapientemente saputo fondere col digitale nel suo straordinario iter lavorativo.

Pixar offre agli artisti l’opportunità di creare universi meravigliosi, immaginari, ma sempre credibili; visitando la mostra  si  possono capire i numerosi passaggi in questo senso, come quelli che riguardando “Toy Story”, dove sebbene i giocattoli siano vivi, stanno sempre attenti ad apparire per quello che sono agli occhi degli esseri umani. In ogni storia tutti i personaggi sono intrisi di pensieri e sentimenti; ognuno di loro, “buono” o “cattivo” che sia, ha una sua personalità con cui possiamo rapportarci. Lo studio che sta dietro a un film è davvero straordinario, e sono all’incirca  quattro o cinque gli anni di lavorazione prima di vederlo ultimato. Perché, benché si voglia immergere lo spettatore in un mondo di fantasia, nelle ambientazioni Pixar c’è sempre una componente di realtà a noi riconoscibile: ad esempio,per creare il mondo di “Alla ricerca di Nemo”, un gruppo di realizzatori si è immerso – nel vero senso della parola – in compagnia di alcuni botanici marini per capire meglio la vita che si svolge sotto il livello del mare. Osservazioni come quelle della flora, del movimento della luce attraverso l’acqua, e anche la scoperta della “memoria corta” dei pesci, hanno dato vita al pesciolino pagliaccio e ai suoi amici. I processi per creare una storia sono davvero lunghi, insomma. Il copione è il punto di partenza, poi si passa allo Storyboard, ovvero la sequenza visiva del film. Dopodiché si lavora sui tempi scenici, si aggiungono i dialoghi, gli effetti sonori (per i quali vengono ingaggiati Sound Designer), e le musiche. Per poter elaborare il digitale, inoltre, bisogna creare di ogni personaggio un modello tridimensionale in argilla, indispensabile per poterlo studiare in tutte le sue angolazioni. Una volta assemblati tutti i lavori si passa al rendering, una compressione dello stratificato mondo tridimensionale in immagini bidimensionali che in questo modo vengono trasferite su pellicola. 24 fotogrammi al secondo per una proiezione di novanta minuti, ovvero 129.600 fotogrammi. Questo è quello che inconsapevolmente noi vediamo al cinema. Il primo cortometraggio Pixar, “Le avventure di Andre e Wally B.”, risale al 1984. L’ultimo è di giugno 2011: “Vacanza Hawaiane”. In questi ventisette anni si sono fatti passi  da gigante nel mondo dell’animazione. Interessante è comprendere come Lasseter tenga, con questa mostra, a far capire quanto all’interno di Pixar gli artisti che utilizzano mezzi tradizionali – come disegni a mano, dipinti, pastelli e scultura – siano in numero quasi pari a coloro che impiegano i mezzi digitali. La fase dello sviluppo è importantissimo e, a tal proposito, durante il percorso al PAC ci si imbatte in “Artscape”, installazione multimediale ad alta risoluzione, in cui l’osservatore può entrare nei dettagli dell’opera d’arte, nella mutazione delle immagini che creano un’incredibile suggestione. Una metafora dell’esperienza dei registi Pixar quando guardano un’opera di concept art e ne immaginano la trasformazione in film. Pixar diventa così come una bottega creativa ad alto contenuto tecnologico e artistico, con rimandi stilistici e omaggi alla storia dell’Arte Moderna e Contemporanea; e ancora attenzione al dettaglio, gusto per la bellezza, sperimentazione a tutto campo. E tanta fantasia, per dare a noi spettatori un’ora e mezza di evasione dalla realtà.

Assolutamente da vedere.
Pixar – 25 anni di Animazione
Dal 23 Novembre 2011 al 14 Febbraio 2012
Pac – Padiglione di Arte Contemporanea
Via Plaestro,14 – Milano

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