L’esecutivo capitanato dal Mario Monti ha ottenuto ieri la fiducia del nostro Parlamento, Prima il Senato e poi la Camera hanno votato la fiducia. Quest’ultima con 556 voti favorevoli e 61 contrari. I deputati presenti e votanti sono stati 617, la maggioranza richiesta era di 309 voti. Davvero celerissimo il cammino del governo del neo-presidente del Consiglio, a soli 5 giorni dall’incarico è riuscito ad ottenere la fiducia di entrambe le camere. Il record precedente spettava al governo di Lamberto Dini, che ottenne la fiducia dopo 12 giorni (in quel caso si trattò di un “ribaltone”politico). Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è compiaciuto per la responsabilità dimostrata dai nostri deputati nell’offrire sostegno al nuovo esecutivo. Comportamento che ha confermato la saggia decisione dell’assegnazione al senatore Monti di un incarico cosi importante in un momento così delicato. Il nuovo premier, subito dopo la fiducia, ha esposto alcuni dei suoi piani. La decisione di far pagare un contributo fiscale più pesante a chi sino adesso ha pagato poco in base alle sue capacità contributive e la ricerca di decisione condivise non solo con i partiti ma anche con le parti sociali, saranno le basi sulle quali iniziare a ragionare per salvare l’Italia. Il presidente del Consiglio ha anche in programma un incontro informale con i presidenti di Francia e Germania per discutere una strategia economica comune. Se per certi versi il nuovo governo sta veleggiando nella tempesta molto bene, per latri versi cominciano a intravedersi delle nubi all’orizzonte. Nella fattispecie molte figure politiche cominciano a domandarsi se un governo tecnico con tali poteri rappresenti davvero gli italiani. Questi egregi signori anche durante la crisi rappresentavano poteri economici privati che per certi versi guadagnavano o annaspavano a causa della recessione . Perché adesso, noi cittadini, dovremmo fidarci di quelle stesse persone che hanno subito o cavalcato la crisi ? L’unica risposta che viene in mente è: perché sono il male minore o l’unica soluzione. Ma quanto dovrebbe durare questa soluzione governativa che di fatto sospende la democrazia nel nostro paese? Si era parlato inizialmente di 4 mesi, poi lo spazio temporale è stato “allungato” dallo stesso Monti sino alla fine della legislatura. Il 2013 è lontano e non mancheranno gli ostacoli (per esempio l’introduzione della tassa patrimoniale che si sta discutendo ) e gli oppositori stabili del nuovo governo La Lega Nord ed altri deputati tra cui l’onorevole Mussolini e Scilipoti. Le prove per la squadra del premier non mancheranno.
Fabrizio Pace