“E’ proficuo il rapporto tra il Dipartimento di istruzione alta formazione e ricerca della Regione e il Centro linguistico di ateneo (Cla) dell’Università della Calabria, finalizzato a migliorare il livello di conoscenza della lingua inglese nel mondo della scuola e nell’università”. E’ quanto si afferma in una nota dell’Unical. “La sinergia tra le due istituzioni – riporta la nota – si concretizzerà, ancora una volta, attraverso il progetto Clac e coinvolgerà insegnanti delle scuole primarie e secondarie e dottorandi, assegnisti di ricerca, borsisti e studenti universitari.
Il progetto, che sarà articolato in percorsi formativi linguistici della durata minima di 60 ore in aula e 20 ore di studio in autonomia, punta a favorire lo sviluppo delle principali abilità linguistiche, dal parlato alla scrittura alla lettura; l’integrazione di tali abilità linguistiche attraverso la realizzazione integrata di diverse metodologie e strumenti operativi; la valorizzazione delle esperienze dei corsisti in una prospettiva di multiculturalità; il potenziamento della comprensione reciproca tra cittadini internazionali favorendo una maggiore apertura all’interazione ed al confronto con gli altri; la riflessione sul processo di apprendimento, la presa di coscienza delle proprie potenzialità come presupposto allo studio in autonomia e all’apprendimento permanente (Lifelong, Learning-Consiglio d’Europa, 2007)”.
“Siamo molto soddisfatti per questa iniziativa – afferma l’assessore regionale alla Cultura e ai rapporti con l’Università, Mario Caligiuri – che punta nella direzione della modernità e di una completa preparazione, sia di quanti operano nel mondo della scuola che di chi, a diverso titolo, come ricercatore e come studente universitario, comprende il valore della lingua inglese nella nostra società e la sua crescente importanza come strumento di interazione e di rapporto, ad ogni livello”.
“Il progetto Clac – sostiene il rettore dell’Unical, Giovanni Latorre – è la dimostrazione palese di come la sinergia tra le istituzioni riesca a favorire le condizioni affinché l’accesso nel mondo del lavoro e, più in generale, il rafforzamento del bagaglio professionale, siano concepiti e impostati secondo esigenze e prospettive che riflettono le più collaudate tecniche formative”. Soddisfazione esprime anche il responsabile scientifico del progetto, Carmen Argondizzo.