Il premier giapponese Yoshihiko Noda ha deciso di tagliare il proprio stipendio del 30% per aiutare il finanziamento della ricostruzione delle aree colpite dal devastante terremoto dello scorso marzo. Anche gli stipendi di ministri e viceministri saranno diminuiti del 20%.
Queste le misure contenute nel disegno di legge che entreranno in vigore da Novembre; questo accade in un paese serio e responsabile quale il Giappone, il cui governo, prima di chiedere sacrifici al popolo, compie questo gesto, che avrà sì un riscontro pratico di risparmio effettivo di scarso rilievo ma è soprattutto esemplificativo di una idea fondamentalmente democratica: quando c’è un grave momento di crisi tutti devono sacrificarsi. Che governo illuminato! Da noi il pensiero più illuminato partorito dai nostri illustri governanti è quello di rendere più facili i licenziamenti.
Cristina Cimino