L’ennesima alluvione con morti e dispersi, non fa altro che riportare a galla la questione principale: “C’è un problema di mancata prevenzione generale in un territorio troppo antropizzato, dove spesso non sono stati fatti interventi per la mitigazione dei rischi”. Il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, ribadisce che certe situazioni emergenziali che interessano l’Italia non sempre sono figlie del caso. A ciò si aggiunga la scarsità di risorse ed i comportamenti errati adottati dai cittadini.
E così all’insorgere dell’autunno e dei temporali che porta con sé, l’Italia come al solito “crolla” e dopo l’alluvione che ha devastato Roma giorni fa, questa volta ad avere la peggio sono la Liguria e la Toscana ed il bilancio è grave: 9 morti. E’ salito a nove, infatti, il bilancio dei morti nell’alluvione che ha colpito lo Spezzino e la Lunigiana. Si cercano ancora alcuni dispersi. Il sindaco di Monterosso ha lanciato l’allarme: “Il mio paese non c’è più”.
In Lunigiana, dove sono arrivati anche i militari dell’esercito in aiuto delle popolazioni, mezzi e uomini stanno lavorando senza sosta per ripristinare i servizi essenziali ancora interrotti. E’ ancora presto per stilare un bilancio dei danni, anche se una prima stima lascierebbe intendere che siano ingentissimi. La situazione grave ha portato all’evacuazione di turisti e residenti dai due piccoli borghi delle Cinque Terre più colpiti dall’alluvione, Vernazza e Monterosso. Le motovedette della guardia costiera hanno trasportato a La Spezia circa 300 persone, una decina delle quali sono state accompagnate in ospedale per accertamenti, anche se le loro condizioni non sarebbero gravi.
Il presidente della Toscana Enrico Rossi ha dichiarato lo stato di emergenza regionale. I due milioni di euro già stanziati dalla giunta, ha detto il Governatore, serviranno a una prima e immediata risposta per le attività di soccorso. I comuni con “situazioni di criticità” individuati dalla delibera sono Aulla, Bagnone, Filattiera, Fivizzano, Mulazzo, Pontremoli, Villafranca, Zeri. Per Massimiliano Pasqui, ricercatore dell’Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr, “è una classe di eventi intensi ascrivibili ai cambiamenti climatici” la causa del maltempo che si è abbattuto sul nostro Paese, colpendo soprattutto Liguria e Toscana. Piogge molto intense, alluvioni repentine, definite ‘flash flood’ – spiega Pasqui – “sono precipitazioni in aumento sul Mediterraneo centrale”, specie negli “ultimi 15 anni”. Tra le cause, l’aumento della temperatura superficiale del mare, dovuta all’effetto serra.
Il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, farà domani un sopralluogo nelle zone colpite dall’alluvione nelle province di La Spezia e Massa Carrara. L’obiettivo, ha spiegato lo stesso Gabrielli, è fare una prima stima dei danni per avviare le pratiche per la richiesta dello stato di emergenza, che sarà portata quanto prima al Consiglio dei Ministri.
Cristina Cimino