Silvio Berlusconi nell’ultimo libro di Bruno Vespa, “Questo amore” (Mondadori), interviene sul comportamento del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura). “Quando in un paese si arriva a violare il domicilio del Premier, e a considerare possibile indiziato chiunque vi faccia ingresso, significa che il livello di guardia è stato ampiamente superato, e che è giunto il momento di ristabilire una separazione fra i poteri dello Stato. Alcune Procure politicizzate stanno tentando una specie di rivoluzione; sia chiaro che io non ho alcun timore di farmi giudicare, davanti ai magistrati non sono mai fuggito, e la montagna di fango delle accuse più grottesche e inverosimili in quasi vent’anni di persecuzione giudiziaria non ha partorito un topolino: i pubblici ministeri che hanno ossessivamente indagato sulla mia vita non hanno trovato uno straccio di prova che abbia retto al vaglio dei Tribunali”. L’attacco alle procure, non è passato inosservato. “Costituisce un atto eversivo e configura un autentico conflitto istituzionale; invece di occuparsi dei problemi reali del Paese, il premier attacca la magistratura”. Il portavoce dell’Idv Leoluca Orlando commenta così le parole del premier, aggiungendo: “Di fronte a dichiarazioni di questo genere, ci auguriamo una presa di posizione chiara da parte del Csm. Siamo all’irresponsabilità allo stato puro. Il Paese affonda e Berlusconi continua nella sua personale crociata contro la magistratura. Berlusconi non ha più la lucidità politica per governare, se ne deve andare per il bene dell’Italia”, ha aggiunto il capogruppo alla Camera Massimo Donadi. Al di là di uno sfogo personale del Premier, tra politica e risentimento personale, la costituzione repubblicana è abbastanza chiara nel delineare quelli che sono i compiti del CSM, che non costituisce il vertice gerarchico della magistratura (posizione occupata dalla Corte di Cassazione), bensì ha il compito di governare la magistratura, ovvero provvede a tutti gli atti amministrativi riguardanti la carriera e le funzioni dei magistrati, sottraendo tale materia al potere esecutivo, per evitare interferenze tra poteri. A detta di Silvio Berlusconi invece “il Csm agisce da terza Camera e stravolge la divisione dei poteri”. Quindi la sua accusa abbastanza forte sembra andar contro la natura stessa dell’organo, un organo di autogoverno che trova rispondenza di competenze all’interno della Carta Costituzionale. Lontani dal prendere posizioni, unanime è la volontà di voler vedere agire con chiarezza sia il potere legislativo, sia l’ esecutivo che il potere giudiziario.