Passaggio di consegne a Francoforte, tra il governatore uscente della Bce Jean-Claude Trichet, e l’italianissimo ex governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi. Il mandato inizierà ufficialmente il primo di novembre. Una cerimonia in grande stile, che non è mancata di commozione fra i vari protagonisti. Infatti durante il formale scambio al vertice (con campana al seguito), qualche lacrima si è vista solcare i visi dei non più giovanissimi attori. Nonostante la cerimonia e i convenevoli iniziali, Super Mario (così viene chiamato in ambiente europeo) sarà chiamato ad un lavoro durissimo nei prossimi giorni. Infatti sarà impegnato con il vertice dei capi di stato e di governo del G20 a Cannes, oltre a trovarsi sul tavolo una serie di problematiche da gestire, che vanno dalla crisi del debito all’emergenza banche, dall’acquisto di bond all’incognita dei tassi di interesse. A tal riguardo il neo presidente ha di fatto avvertito i paesi in difficoltà con il debito(Italia e Grecia su tutti) che: «i paesi membri dell’eurozona non devono dare per scontato il programma di acquisto dei titoli di stato deciso dalla Bce». Dunque il primo vero banco di prova per l’ex numero uno di Via Nazionale, sarà la crisi economica italiana in particolare, e lo stato della finanza a livello europeo in generale. Insomma un bell’esame da superare, di quelli tosti sul serio. Draghi farà il suo ultimo intervento da numero uno della d’Italia il prossimo 26 ottobre, prima di gettarsi a capo fitto nella nuova avventura. E come già accennato gli impegni saranno molteplici e tutti scottanti: prima parteciperà a Francoforte al suo primo board seguito dalla conferenza stampa. Successivamente volerà a Cannes per partecipare al vertice dei capi di stato e di governo del G20, dove interverrà come presidente della Bce ma soprattutto come presidente del Fsb per presentare il lavoro finora svolto. Nella cerimonia di ieri inoltre non sono mancate le proteste del movimento degli “indignados”, i quali, presenti in una trentina di unità hanno mostrato la propria rabbia verso le istituzioni. Attrezzati con maschere antigas, i giovani si sono concentrati davanti all’Alte Oper, sede della cerimonia. Trichet nel suo ultimo discorso ha ribadito che: «Dopo il mercato unico e l’euro come moneta unica, occorre in Europa una vera unione economica, con rigorosa sorveglianza sia delle politiche fiscali che della politiche per la competitività. Occorrono azioni immediati prima che sia troppo tardi. L’Unione Europea deve darsi un braccio operativo nell’economia e nella finanza. Non necessariamente un ministro delle Finanze che gestisca un budget, ma qualcuno che eserciti dirette responsabilità in almeno tre settori: il primo la rigorosa sorveglianza delle politiche fiscali e di competitività con la capacità, in casi eccezionali, di prendere decisioni applicabili immediatamente in quelle particolari economie che mettono la stabilità finanziaria dell’Eurozona in pericolo; secondo, che accompagni la piena integrazione nei servizi finanziari; infine, che rappresenti l’unione nelle istituzioni finanziarie internazionali»
Salvatore Borruto