Il premier parlerà alle Camere

SILVIO BERLUSCONI

Un Berlusconi amareggiato per le ultime vicende parlamentari ( che hanno visto andare “sotto” la maggioranza nelle votazioni in aula  e mettere quindi a dura prova la tenuta del governo) deve fronteggiare le opposizioni che ne chiedono le dimissioni. In casa PDL si è parlato invece di un lieve “incidente” parlamentare per il quale molti deputati dando per scontata la vittoria non si sarebbero presentati all’urna. Il premier terrà quindi un discorso alla Camera per garantire che il governo nonostante qualche piccolo inconveniente c’è e vuole portare a termine il suo mandato. Silvio Berlusconi nel suo discorso illustrerà il resto del programma di governo convinto che le elezioni in un momento di crisi così grave non possano che nuocere al nostro Paese. Lo stesso Napolitano al momento non prende in considerazione la possibilità dell’apertura della crisi di governo anzi il Presidente della Repubblica auspica un comportamento responsabile da parte delle forze politiche che favorisca la crescita economica del nostro paese. Dal Quirinale vengono chieste espressamente  delle soluzioni. La paura delle opposizioni è che  questo governo pur avendo i numeri per rimanere in carica, così come è palese tutte le volte che viene richiesta la “fiducia”,alla fine non riesca però per conflitti interni ad operare. Di sicuro in casa della maggioranza ci sono  problemi per i diversi modi di concepire le soluzioni fiscali che permetterebbero all’Italia di uscire dalla crisi economica. Ma il resto dei rallentamenti sono dovuti all’opposizione ad oltranza che i partiti non al governo pongono per qualsiasi provvedimento si voglia approvare. Comportamento quest’ultimo che va contro la responsabilità super partes richiesta dal Presidente Napolitano e che di fatto paralizza il paese. Pensate che si discute dal DDL sulle intercettazioni da 3 anni e che viene sempre rinviato. Quando si potranno occupare del paese se si rimandano all’infinito gli ordini del giorno? La classe politica è da riformare, questa è l’unico aspetto che appare chiaro dalla vicenda Italiana. Una nazione unita solo  quando gioca la nazionale e vince. Perché anche lì se non vince ….si ripresentano le divisioni. Forse è lo spirito unitario nazionale che andrebbe coltivato ,ma su tutti  dal l’operaio, al politico, all’imprenditore, al manager, alla figura istituzionale. Lo status  di cittadino in fine ci  “accomuna tutti nelle nostre differenze”. Quando lo capiremo?

Fabrizio Pace

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.