Così come annunciato qualche settimana fa, il premier spagnolo Zapatero, ha annunciato nella giornata di ieri lo scioglimento delle Camere spagnole. Una mossa che ha fatto alzare la testa alla “boccheggiante” economia spagnola, in grave declino per l’impatto della crisi economica. L’era socialista di Zp, è ormai al suo declino quasi naturale. Due mandati consecutivi, che hanno tentato di ammodernare un paese molto cattolico come la Spagna, dal punto di vista della laicità dello stato e non solo. Non tutti gli obiettivi di Zapatero sono stati raggiunti, anzi sicuramente sono state più le ombre che luci durante questi anni di governo. Ma una cosa è certa, è stata un’esperienza che ha dato molto alla Spagna, nel bene e nel male. L’uscita di scena di Zapatero, potrebbe essere un mero calcolo politico, perché la propria spinta propulsiva, pare sia arrivata al tramonto. Il leader socialista aveva vinto le elezioni all’indomani dei tragici attentati di Madrid, quando Aznar aveva sbagliato clamorosamente sulla paternità degli attentati attribuendoli all’ETA. L’annuncio del ritiro delle truppe dai fronti arabi, e la contrarietà alle guerre avevano spinto il paese sull’onda dell’entusiasmo a fare vincere Zapatero, parecchi punti dietro al candidato popolare nei giorni antecedenti alle elezioni. La volontà del premier, stando alle dichiarazioni, è quella di consegnare il paese al nuovo governo, dal primo gennaio 2012, così da rendere operative le scelte del Governo uscente, e fare in modo da prenderne altre per cercare di ridurre l’enorme deficit. Il dubbio alla fine rimarrà sempre, infatti si potrebbe trattare di un’uscita di scena alla “Libro Cuore”, oppure semplicemente come detto, un’uscita da “palla al balzo”. Staremo a vedere, anche se la sua uscita di scena, non si può che definire piena di stile. Questo perché «Zp», nomignolo affibbiato al 51enne premier, alle prossime elezioni non si candiderà neppure da parlamentare per ritirarsi a Leon, sua città natale. Tornando allo scioglimento delle Camere, Zapatero ha fatto sapere che: «Il decreto di scioglimento del parlamento e di convocazione delle elezioni, e’ stato firmato da re Juan Carlos di Borbone e sarà pubblicato domani nella Gazzetta Ufficiale. La campagna elettorale inizierà il 4 novembre e il nuovo parlamento sarà convocato il 13 dicembre».
Salvatore Borruto