La guerra civile libica, pare sia arrivata a un punto di svolta decisivo. Gli insorti dopo mesi di battaglie e guerriglia sono riusciti a entrare a Sirte, città natale del Rais, e roccaforte fino a ieri delle forze lealiste. A riferire ciò, è stato l’inviato della tv satellitare “al-Jazeera”, secondo il quale le forze del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) sono entrate nella città portuale da sud e da ovest. Inoltre secondo l’altra emittente araba Al “Arabiya” i ribelli sono penetrati nel quartiere al-Zaafaran e in altre due zone. Situazione dunque molto fluida e pronta ai titoli di coda finali, che diverrebbero tali se si riuscisse a capire dove sia rifugiato il Colonnello, ormai introvabile da diverse settimane. Secondo gli insorti, e precisamente secondo il loro portavoce Reuters Jalal el-Gallal: «C’è stato un enorme passo avanti oggi, i nostri sono nella periferia di Sirte», confermando di fatto le notizie riportate dai media arabi in precedenza. Altre conferme arrivano dai ribelli di Misurata, i quali hanno condotto l’offensiva riferendo che le forze degli insorti sono arrivate al ponte di al-Gharbiyat, dentro la città.
In un primo momento le forze del Cnt sono state oggetto dei colpi di artiglieria dei lealisti. I primi colpi d’arma pesante sono iniziati quando il convoglio armato degli insorti (partito in mattinata da Misurata, con diverse centinaia di pick-up al seguito) è entrato nella cittadina di Wadi Bey, che si trova in mezzo a una distesa desertica a 130 chilometri a Sud-Ovest di Sirte. Secondo il colonnello Bashir Ali, uno dei comandanti delle truppe del Cnt: «C’è un gruppo di giovani che vuole resistere. Gli abbiamo dato due ore per deporre le armi ma si sono rifiutati. Gli abbiamo detto di fare uscire donne e bambini, spero che nessuno sarà ferito». Secondo gli alti comandi della Nato, solamente il 15% delle truppe del colonnello Gheddafi sono operative sul terreno, e la maggior parte di loro sono concentrate nella zona che va da Tripoli a Sebha, a sud, e a Sirte, a Est. Inoltre nella giornata di ieri i primi ministri francese e inglese, Sarkozy e Cameron si sono recati in visita a Tripoli, dichiarando che: «Noi vi aiuteremo a catturare Gheddafi, cui diciamo che ormai il gioco è finito, game over». I due poi hanno incontrato i rappresentanti del Cnt, assicurando loro che la missione Nato proseguirà finché sarà necessario. Nuovi aiuti economici sono pronti in appoggio alla nuova Libia. Il presidente del Cnt, Jalil ha promesso che gli alleati in guerra avranno priorità per i contratti. Per ultimo, ma non per importanza minore, nella giornata di ieri a Tripoli si è insediato l’ambasciatore italiano, il quale era stato rimpatriato dopo le prime avvisaglie della guerra civile incombente.
Salvatore Borruto