Dopo la sospensione delle graduatorie sugli incentivi all’occupazione, che avrebbero dovuto creare 3000 nuovi posti di lavoro in Calabria, ora si aggiunge anche tutta la problematica, con conseguente blocco, dell’edilizia sociale, alla luce dell’ultima sentenza del Tar che ripristina le vecchie graduatorie del bando. Tradotto in ‘soldoni’ circa 250 milioni di euro fermi e che sarebbero stati certamente utili ed efficaci in un momento di crisi come quello che attualmente sta attraversando tutto il Paese”. E’ quanto afferma, in una nota, il presidente di Confindustria e Ance Calabria, Francesco Cava. ” La Calabria non fa eccezione – prosegue Cava – e la recente relazione della Banca d’Italia sull’economia regionale purtroppo ci conferma lo stato di difficoltà in cui opera il tessuto produttivo regionale”. In una nota di Confindustria si precisa che “é particolarmente preoccupato il presidente degli industriali e dei costruttori calabresi Francesco Cava poiché gli ultimi eventi non soltanto mettono nelle condizioni di non spendere risorse significative quanto non si riescono a concretizzare attività utili su due grandi e problematici temi della nostra regione come l’edilizia (più volte evidenziata da Ance) e i giovani”. “Nel mentre, infatti – afferma Cava – da un lato si enfatizzano i risultati della spesa comunitaria dall’altro si deve verificare che le iniziative rallentano, si ingolfano e cadono su procedure amministrative creando grave pregiudizio alle imprese calabresi. A tutto ciò si aggiunge, in ordine di tempo, la mancata concertazione sulla manovra di assestamento del bilancio regionale. Manovra sulla quale non soltanto Associazioni e Forze sociali non sono state chiamate al tavolo ma neanche dettagliatamente informate. Ora sappiamo bene che i margini finanziari della manovra sono ridottissimi, ma è inaccettabile leggere sulla stampa dichiarazioni che attestano che la condivisione di un documento contabile può essere ritenuta ‘superflua’”. “Ma, mi chiedo – sostiene ancora Cava – come si possono ‘responsabilmente’ condividere le priorità e le esigenze della Regione se neanche si conoscono? Ed ancora sulla base di quali elementi si è in grado di stabilire l’importanza di individuare percorsi utili a far sì che si concorra, ciascuno con il proprio ruolo, allo sviluppo di questa nostra regione? Come Confindustria calabrese continueremo a dare il nostro positivo contributo plaudendo alle buone iniziative che il Governo regionale mette in campo – e ve ne sono – ma rimanendo sempre vincolati al nostro unico interesse che è quello di rappresentare le esigenze di sviluppo delle nostre imprese e più complessivamente della regione.