Un’esplosione si è verificata in una centrale nucleare francese, attorno alle 11,45 di lunedì, nel centro di trattamento delle scorie nucleari Centraco, a Marcoule. Il sito si trova a Marcoule, nella Linguadoca-Rossiglione, nel sud-est della Francia. La centrale, precisamente, si trova nei pressi di Avignone e Nimes, sulla riva destra del Rodano e dista circa 170 chilometri dal confine con l’Italia (Argentera è il comune più vicino, in provincia di Cuneo). In linea d’aria Marcoule dista 242 km da Ventimiglia, 257 da Torino, 342 da Genova.
Per adesso il governo francese ha escluso qualsiasi fuga radioattiva dall’impianto, rassicurando i propri cittadini e i paesi limitrofi. Per adesso le prime notizie chiare, parlano di un morto carbonizzato e quattro feriti di cui uno in gravi condizioni. Quest’ultimo è stato trasferito in elicottero all’ospedale di Montpellier mentre le altre persone ferite in modo più leggero sono state ricoverate all’ospedale di Bagnols-sur-Ceze.
Un imponente schieramento di pompieri e polizia è presente sul posto, cercando di tenere sotto controllo la situazione. Proprio per questo i vigili del fuoco stanno creando un cordone di sicurezza impenetrabile, tranne che hai tecnici e alle squadre di soccorso. Un portavoce del Ministero per l’Energia francese, ha fatto sapere a “France Presse” che: «Non c’è fuga radioattiva. L’esplosione nel sito per il trattamento di scorie non ha causato fughe radioattive. Non sono state ritenute necessarie evacuazioni o misure di isolamento degli addetti al sito. I feriti non sono stati contaminati e la persona deceduta è morta nell’esplosione».
Un tam tam di notizie ha portato il titolo Edf,quotato a Parigi, a perdere il 6% dopo le prime notizie sullo scoppio, proprio perché l’incidente è avvenuto nel sito Centraco della società Socodei, controllata del gruppo Edf a Codolet. L’incidente secondo alcuni esperti, fra cui Emilio Santoro dell’Enea: «è avvenuto in un impianto per il ritrattamento del combustibile. Non è chiaro se si tratti di un forno per estrarre l’umidità dal combustibile oppure di un impianto nel quale vengono fusi o vetrificati i metalli a bassa attività. La causa dell’incidente al momento non è nota. Probabilmente si è trattato di un effetto prodotto da una cattiva gestione o dall’anomalia all’interno di un forno».
La centrale di Marcoule è la prima entrata in funzione in Francia, e risale all’anno 1955. consta di tre reattori Ungg (versione francese del Magnox inglese, reattore a fissione del tipo gas-grafite utilizzato per fabbricare plutonio).
A Marcoule furono costruiti i reattori nucleari a uso militare destinati alla costruzione della bomba atomica francese. Le centrali sono chiuse da tempo e il sito è utilizzato a scopi di ricerca per la costruzione del prototipo di Phenix, il reattore nucleare veloce autofertilizzante, ossia che genera da solo il suo combustibile (il plutonio 239, a partire dall’uranio 238).
Da tempo ormai la centrale di Marcolule si è specializzata nello smantellamento delle centrali nucleari entrate ormai in disuso, oppure obsolete. Per adesso sono esclusi rischi di contaminazione per i paesi limitrofi italiani, anche se delle squadre della Protezione Civile sono al lavoro per valutare i valori di radioattività presenti nell’atmosfera. Il monitoraggio continuerà nei prossimi giorni, anche se sono escluse contaminazioni con l’esterno, almeno al momento.
Salvatore Borruto